Sinner spazza via Medvedev, concessi solo 3 game. A Miami la finale contro l’esperto Dimitrov
Chi si aspettava una semifinale combattuta è rimasto deluso, almeno per quanto riguarda la rima con l’altoatesino in campo, mentre nel duello tra Zverev e Dimitrov si è andati alla bella del terzo set, premiando il bulgaro: dopo Alcaraz, per lui lo scalpo di un altro big del tennis mondiale e l’entrata nella Top10. Al Masters 1000 di Miami in Florida quella che era stata presentata come una rivincita della finale dello scorso anno e, più di recente, dell’Australian Open, Jannik Sinner ha travolto Daniil Medvedev per 6-1, 6-2 in un’ora e nove minuti di gioco.
Il russo, molto falloso e autore di una condotta di gara inedita, è stato annichilito dal 22enne italiano con disarmante facilità. L’azzurro, testa di serie n°2 e terzo giocatore del mondo, ha domina l’avversario, terzo giocatore del tabellone, in un match senza storia. Rispetto alla finale dell’Australian Open vinta a gennaio al quinto set dopo una straordinaria rimonta, stavolta Sinner ha dettato legge dall’inizio alla fine.
Non c’è storia nel primo set, dove il russo adotta una tattica a sorpresa che non si rivela vincente: rispondere molto vicino al campo per provare a indispettirlo. La sua idea è sbagliata e consegna, di fatto, il gioco nelle mani dell’azzurro. Sinner è letale con la prima e vince il primo gioco con tre punti consecutivi, poi si ripete nel secondo e nel terzo: qui arriva la Gioconda di Jannik, che rimonta dal 15-40 annullando due palle break e vola sul 3-0. La partita, di fatto, non c’è: Sinner domina gli scambi, è perfetto al servizio e implacabile col dritto e col rovescio. Medvedev non reagisce, si innervosisce e regala sette gratuiti in quattro game, finendo in svantaggio sul 5-0. Qui, dopo mezz’ora di gioco, arriva il primo gioco vincente per il russo e numero quattro al mondo, ma è solo una parentesi: Sinner chiude a zero il turno seguente e vince il primo set 6-1 dopo poco più di mezz’ora di gioco.
Nel secondo parziale Medvedev reagisce con l’orgoglio dopo essere finito sotto 2-0. Il russo conquista un game, sfiora il bis e il 2-2, ma deve arrendersi al doppio ace dell’azzurro. L’altoatesino domina e vola sul 5-1. Qui c’è l’ultimo guizzo dello sfidante, che conquista un gioco, mandando però Sinner a servire per il match: la gara finisce col punteggio di 6-1, 6-2. Terza finale a Miami per Jannik, che insegue il secondo successo in un Masters 1000 dopo quello dell’anno scorso a Toronto e il 13° titolo in Atp.
Uno Jannik Sinner diverso rispetto ad un anno fa. Ad ammetterlo è lo stesso tennista altoatesino, che dopo la vittoria su Medvedev dichiara: “Mi sentivo benissimo sul campo oggi, sono davvero contento per com’è andata. Lui ha fatto tanti errori e io ne ho approfittato. Mi aspettavo una partita durissima, se lui avesse fatto il break all’inizio sarebbe stata una gara differente. Oggi mi sento un giocatore e una persona molto diversa. L’anno scorso la notte prima della partita non ero riuscito a dormire. Ora gestisco meglio queste situazioni, spero di giocare bene la finale. Se vinco bene, se no avrò altre occasioni”.
In finale affronterà Grigor Dimitrov che ha battuto il tedesco Alexander Zverev 6-4/6-7/6-4 al termine qui certamente di una battaglia super combattuta, con il bulgaro 32enne a mostrare ancora una volta uno stato di forma psicofisica ai suoi massimi apici. Se Sinner dovesse vincere il torneo di Miami diventerebbe numero 2 al mondo, a scapito di Alcaraz e accorciando sul primatista Novak Djokovic.