Nazionale, Spalletti “rabdomante in cerca di talenti”. Il ct boccia la Superlega
Un rabdomante in cerca di talenti. E’ così che si definisce Luciano Spalletti. Intervistato per uno speciale ‘un anno di sport’ su Rai 2, il ct azzurro spiega che il suo ruolo è “guardare, osservare, scoprire tutto ciò che può fare esultare la gente”. Poi elenca una serie di nomi che sono seguiti da vicino. “Sono venuti fuori Kayode, Ranieri, Koleosho, Casadei che avevamo nel mirino da un po’. Bove è oramai una certezza, mi è piaciuto nell’ultimo periodo l’atteggiamento di Lucca, e poi Prati, Calafiori che è una certezza a sinistra e al centro, ed è pronto per la Nazionale”.
Per il nuovo anno, Spalletti si augura di “essere giusto”. “Dover farmi carico di situazioni complicate mi rende felice – spiega – appartengo a quella generazione di persone per le quali far parte della Nazionale fa battere forte il cuore. Ecco, il mio augurio è che questa felicità possa toccare tanti italiani”.
Tanti gli argomenti trattati dal tecnico toscano. A partire dalla Superlega, progetto bocciato da Spalletti perché “frutto di un mondo in cui si sta perdendo lo stupore di Davide che batte Golia”. “Stiamo perdendo i buoni odori e sapori di un tempo – aggiunge Spalletti – quelli della terra, della tradizione, della gente in festa attorno a una bandiera. E’ come se il domani fosse tutto da inventare e scritto dalle regole dei potenti.
Rispondendo poi al paragone tra lo scudetto del Napoli e la qualificazione a Euro2024 chiarisce: “Il primo è stato un memorabile viaggio collettivo su binari del sogno e della follia. La qualificazione europea è invece la voce che sale dal fondo del pozzo in cui eravamo caduti e che urla al mondo che ci siamo anche noi e siamo più vivi che mai. Ci permette di andare in Germania a difendere il titolo vinto nel 2021, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”. Spalletti si aspetta una grande spinta dagli italiani in Germania. “E’ anche per loro – spiega – che non dovremo risparmiarci neanche un centimetro”.