Serie A: la Juventus cala un tris a Lecce e vola al comando
Week-end di campionato all’americana, in versione “lame duck”: ovvero, “anatra zoppa”. Già perchè tra sabato e domenica si sono disputate soltanto 6 gare valide per la 21° giornata di Serie A a causa dell’impegno di Inter, Napoli, Lazio e Fiorentina nel quadrangolare di Riad per la Supercoppa italiana. Un mini-torneo che culminerà lunedi 22 gennaio con la finalissima Napoli-Inter: fischio d’inizio alle 20 ora italiana. Di conseguenza, sono mancate all’appello ben 4 partite relative a nerazzurri, partenopei, biancocelesti e viola. Ovviamente, si sono riposate anche le loro avversarie di turno in attesa dei recuperi. La Juventus approfitta del turno di riposo forzato della capolista Inter per balzare in vetta in solitaria.
Perentorio 3-0 dei bianconeri a Lecce e momentaneo sorpasso nei confronti della corazzata guidata da Simone Inzaghi. Questa Juve senza Coppe europee sarà un osso durissimo nella corsa scudetto interista. E’ Dusan Vlahovic a spaccare la partita del “Via del Mare” con una doppietta tra il 59′ e il 68′. Da un attaccante a un difensore: il tris, infatti, lo cala Bremer all’85’. Una doppietta che peraltro consente al serbo di salire al secondo posto in classifica marcatori con 11 reti, contro le 18 del capocannoniere Lautaro Martinez. I salentini reggono solo per un tempo poi crollano. Juventus adesso a +1 sull’Inter, mentre il Lecce rimane comunque a +4 sulla zona retrocessione.
Milan sempre più saldo al terzo posto. A dir poco rocambolesca la vittoria per 3-2 con cui il Diavolo sabato ha ribaltato l’Udinese al “Bluenergy Stadium”: decisivo un gol di Okafor al 93′. Purtroppo, però, questo match verrà ricordato soprattutto per gli spregevoli “versi della scimmia” fatti dai tifosi friulani al portiere di colore del Milan Mike Maignan. “Buuu” razzisti talmente insopportabili che a un certo punto l’estremo difensore francese ha deciso di abbandonare il campo, salvo poi tornare sui suoi passi convinto dal tecnico Pioli e dai suoi compagni di squadra. Al termine, Maignan ha rilasciato parole dure dicendo: “Sono tutti complici: tifosi, Udinese, autorità e Procura federale”. Un’altra gran brutta pagina per il nostro calcio.
Daniele De Rossi: buona la prima da allenatore della Roma. Boccata d’ossigeno per i giallorossi che all’Olimpico piegano con un po’ di sofferenza il Verona. Finisce 2-1 in una gara dai due volti: primo tempo tutto o quasi di marca romanista, ripresa inguardabile da parte di capitan Pellegrini e compagni. Insomma, il solito copione: questa squadra non riesce proprio a reggere per 90 minuti, gioca bene solo una parte di gara, se non addirittura solo alcuni spezzoni. Era così con Josè Mourinho, è così con De Rossi e, sarebbe così con qualsiasi altro allenatore perchè i problemi della Roma sono societari. I Friedkin fino a oggi hanno strutturato il club solo con manager che di calcio non capiscono nulla; manca gente competente. Il fallimento dello pseudo direttore sportivo Tiago Pinto è sotto gli occhi di tutti. Peraltro è anche dimissionario. Il pesce puzza sempre dalla testa.
La lotta salvezza. Il cambio di allenatore con l’esperto in salvezze miracolose Davide Nicola al posto di Aurelio Andreazzoli, fa bene all’Empoli che al “Castellani” strapazza il Monza con un netto 3-0. Una vittoria firmata dal centrocampista polacco Szymon Piotr Żurkowski arrivato in prestito dallo Spezia attraverso questa sessione invernale di mercato. Tripletta, per la serie: quando il mercato di riparazione ti aiuta a risolvere qualche problema. Ritrova il sorriso pure il Frosinone che allo “Stirpe” liquida 3-1 il Cagliari. Pesante vittoria del Genoa a Salerno per 2-1 in rimonta. Sul fondo della classifica, però, a livello di posizioni tutto come prima: Verona al terzultimo posto, Empoli penultimo, Salernitana fanalino di coda.