Serie A: una Roma sciupona grazia la Juventus. Napoli, Milan e Verona a punteggio pieno
In questa Serie A condizionata dalla pandemia, si continua a segnare tanto rispetto al passato; nella domenica dedicata alle gare del secondo turno, 18 reti in 4 partite. Segno evidente di un calcio anomalo, quasi stravolto. Partiamo dalla fine, dal posticipo. Che poi è stato il clou di questa giornata: Roma-Juventus. I giallorossi, contro una brutta Juve, hanno gettato alle ortiche la vittoria.
Roma sciupona. Nella ripresa, sul 2-1 per i padroni di casa e con i bianconeri ridotti in 10 per l’espulsione di Rabiot (doppio giallo), Dzeko, proprio lui che era in partenza per la Torino bianconera, si pappa due gol, e alla prima occasione utile Cristiano Ronaldo fissa il punteggio sul 2-2, siglando la doppietta personale al pari del romanista Veretout. Risultato bugiardo per quanto visto in campo, un netto passo indietro per Madama rispetto all’esordio contro la Sampdoria. La squadra di Pirlo palesa problemi soprattutto a centrocampo.
La vittoria sarebbe stata preziosissima per questa Roma in confusione. Verona crocevia dell’ultima commedia degli errori e degli orrori. Dzeko destinato alla Juventus si rifiuta di scendere in campo, dopo aver detto alla riunione tecnica pre partita e i giallorossi non vanno oltre lo 0-0. Alla fine la Juve prende Morata e scarica Dzeko; di conseguenza la Roma rinuncia a Milik. Successivamente, il pareggio viene trasformato in 3-0 per l’Hellas a tavolino per colpa di un errore inammissibile nella compilazione delle liste.
In tutto questo, si viene a sapere che il segretario generale romanista Pantaleo Longo, principale responsabile del pasticcio Diawara, sta per andare a lavorare proprio col Verona. Senza dimenticare che Longo era il braccio destro dell’ex direttore sportivo Petrachi, licenziato dall’ex patron Pallotta. Macerie. Un caos totale con cui il nuovo proprietario giallorosso Dan Friedkin si ritrova a dover fare i conti. Bilancio in profondo rosso a parte. Come se non bastasse, sul tecnico Fonseca aleggiano i fantasmi di Allegri e Rangnick e il club non ha ancora un nuovo ds. Insomma, nonostante il cambio di proprietà, persiste lo scenario kafkiano tipico della prima Roma americana.
Napoli, goleada e punteggio pieno dopo due giornate. Dopo il successo di Parma, la squadra di Gattuso si conferma al San Paolo rifilando un perentorio 6-0 a un Genoa che crolla dopo il primo tempo. Sei reti ma il fiore all’occhiello del mercato napoletano Osimhen è rimasto ancora una volta a secco. Ribadiamo le perplessità espresse in passato: un buon giocatore ma non merita certo i 70 milioni pagati da De Laurentiis. Una cosa che rimane inspiegabile. Segnano gli altri: doppietta di un ritrovato Lozano condita dai gol di Zielinski, Mertens, Elmas e Politano.
A quota sei punti dopo due giornate anche il Milan che continua a vincere. Dal post lockdown i rossoneri sanno solo vincere e vincono anche senza Ibrahimovic. Passeggiata di salute a Crotone. Apre Kessie dal dischetto, raddoppia il prestito di scuola madridista Brahim Diaz. Il 21enne spagnolo di origine marocchine è un calciatore da seguire. In casa milanista l’unica brutta notizia del giorno è l’infortunio al braccio riportato da Rebic: si teme un lungo stop per il croato. Una brutta tegola perchè il tour de force rossonero continua: giovedi in Portogallo il play off di Europa League contro il Rio Ave. Decisivo per accedere alla fase a gironi dell’ex Coppa Uefa.
Hellas: la vetta del campionato è dolce. Verona a punteggio pieno: gli scaligeri al Bentegodi si prendono il “derby del Triveneto” battendo per 1-0 l’Udinese. Decide il match la prima rete in Serie A del 23enne Andrea Favilli. Friulani sfortunati: traverse colpite da Becao e Samir. Partenza sprint dunque per la compagine di Juric, seppur favorita dai mali che scuotono dall’interno la Roma americana: tre punti a tavolino alla prima e tre punti oggi. E adesso manca all’appello soltanto uno dei numerosi derby emiliani del campionato: Bologna-Parma in programma per il “Monday Night”.