Terremoto Superlega, Perez: “Salverà il calcio”. Ma sono (quasi) tutti contrari
Tutti contro il ciclone Superlega. Tutti a parte i dissidenti, ovvio. Il nuovo progetto in stile Nba è nato e il calcio si è subito spaccato. Nel tentativo di fermare i 12 club 'secessionisti' e chiunque voglia seguirli, è scesa in campo l'Europa. Dal premier italiano Mario Draghi a quello britannico Boris Johnson, passando per le autorità Ue e il presidente Uefa Ceferin, è uno stop deciso. Mentre Parigi studia la possibilità di una 'direttiva europea' contro i secessionisti, il Congresso Uefa propone, con una mozione, di impegnare le 55 federazioni nazionali aderenti a escludere dai campionati nazionali le squadre che partecipano al neonato campionato d'elite. Juve, Inter e Milan però tirano dritto. E nel consiglio di Lega, tenutosi ieri, hanno ribadito di voler restare in serie A.
Chi ci è andato giù duro, dopo la riunione, è stato il presidente del Torino Urbano Cairo che all'Ansa ha detto: “La Superleague è un attentato alla salute di una associazione come la Lega – ha tuonato – se uno come Marotta, a.d. dell’Inter, fa una cosa del genere si deve dimettere dalla Figc subito, e deve vergognarsi. E la stessa cosa vale per Agnelli”.
Il presidente del Real Madrid, nonché numero uno del neonato progetto, Florentino Perez, è invece convinto: “la Superleague salverà il calcio”. Perez, nel corso di un'intervista alla trasmissione El Chiringuito, ha spiegato i motivi che hanno portato a questa svolta epocale nel mondo del calcio. ” Facendo la Super League al posto della Champions – ha detto – potremo coprire le ingenti perdite dovute alla crisi”. “Quindi – ha avvisato – l' Uefa non minacci ma dialoghi: con la riforma della Champions proposta da Ceferin nel 2024 saremmo già tutti falliti. Partiremo il prima possibile e salveremo finanziariamente tutti i club”.