Tour de France: un azzurro in maglia gialla. La favola di Giulio Ciccone
Giulio Ciccone: una favola bellissima. Lo scalatore abruzzese nella seconda tappa del Tour de France 2019, si prende la maglia gialla a La Planche des Belles Filles per soli 6″ sul francese Alaphilippe. Una vera e propria impresa quella dell’italiano nella prima frazione della Grande Boucle con arrivo in salita: 170 chilometri, sette Gran Premi della montagna e tratto finale sul Muro del 24%, già pista da sci, in sterrato, dopo 7 km di ascesa con pendenza media dell’8,7%. Come detto, il ciclista della Trek-Segafredo ha sfilato la maglia gialla al transalpino Julian Alaphilippe (ora in ritardo di 6 secondi) e staccato in classifica Dylan Teuns di 32″: il belga della Bahrain-Merida vincitore della tappa odierna allo sprint con lo stesso Ciccone.
Un tricolore in cima al Tour. Dunque, sulle pendenze più dure di tutto il Tour de France, una delle più alte di sempre nella storia della Grande Boucle, l’Italia pianta la sua bandiera con Giulio Ciccone. L’ultimo italiano in maglia gialla era stato Fabio Aru a Peyragudes, sui Pirenei, il 13 luglio 2017: il sardo l’aveva tenuta per due giorni. Era la quarta volta del Tour a La Planche des Belles Filles dopo i trionfi di Froome 2012, Nibali 2014 e Aru 2017, e ancora una volta la salita dei Vosgi si veste di tricolore.
La carriera di Ciccone. Abruzzese di Chieti, 24 anni, Giulio è professionista dal 2016. Con la Bardiani-Csf della famiglia Reverberi ha corso per tre stagioni vincendo la tappa di Sestola al Giro 2016. Dal 2019 è alla Trek-Segafredo, dove è arrivato il salto di qualità. Il successo sul Mont Faron, salita iconica della Francia al Giro di Provenza, davanti a Pinot e Bardet, e poi l’exploit al Giro d’Italia: subito in azzurro in cima al Santuario di San Luca, sempre all’attacco, fino all’apoteosi nella tappa del Mortirolo. Suo anche il Trofeo Bonacossa per l’impresa più bella della Corsa Rosa. E oggi, la grande soddisfazione di indossare la prestigiosa maglia gialla di leader del Tour.