Var e arbitri, il designatore Rocchi: qualcuno ci ha creato problemi
Si è chiusa la Serie A, ed è tempo di bilanci. Non solo per le 20 squadre che hanno partecipato alla massima serie, ma anche per quella arbitrale finita al centro delle polemiche in molti post partita.
A stilare il resoconto il designatore Gianluca Rocchi a Coverciano: “Doveroso fare un punto della situazione al termine di una stagione molto complessa come questa. Siamo in una fase di grande ricambio generazionale, che speriamo che porterà ad avere arbitri di altissimo livello nei prossimi 3 o 4 anni. Abbiamo arbitri con la A maiuscola, e mi riferisco ai nostri internazionali, che hanno fatto anche sacrifici per dare spazio ai giovani, comprendendo lo spirito che ci anima nel voler creare una nuova generazione di arbitri. In questo gruppo ci sono dei talenti incredibili”.
Poi i numeri che riguardano il margine di errore e l’introduzione della Var in Serie B. Spiega l’ex arbitro: “A e B sono stati due campionati di una difficoltà incredibile e gli arbitri sono stati bravissimi. Abbiamo avuto un organico di 50 arbitri, dei quali 35 con meno di 50 gare in serie A e 45 con almeno una presenza in serie A. Questi sono i numeri, che ci rendono molto contenti perché ci sono stati dei ragazzi che hanno fatto esperienza”. E ancora: “In Serie A su 370 gare ci sono stati oltre 2mila check e 128 interventi Var. In B l’arrivo della Var ha abbassato in maniera drastica le polemiche. Con il Var in Serie A gli errori degli arbitri si sono ridotti dell’86% e in Serie B del 91%”.
E a proposito di Var, Rocchi ammonisce: “Credo nella Var, ma la tecnologia è un boomerang senza il decisionismo dell’arbitro in campo. Anche con la tecnologia, anche davanti a un monitor si può sbagliare e non è detto che un grande arbitro in campo sia anche un grande Var: il nostro obiettivo è specializzare sempre di più il ruolo del Var, ma ci vorrà qualche stagione”.
In conclusione, il designatore Rocchi si toglie un macigno dalla scarpa: “Qualcuno ha fatto di tutto per crearci problemi: c’è stata una grossa fetta di calcio che ci ha dato una grossa mano, perché se non avessimo supporto dalle società nel gestire partite complicate io potrei anche smettere. Anche gli errori sono esperienza, perché quando uno va a San Siro, all’Olimpico, al Maradona per la prima volta è difficile reggere l’impatto. Ogni errore grande fa crescere a livello incredibile. Però qualcuno ci ha davvero creato problemi, anche se non faccio nomi, perché ogni volta che finiva una partita veniva rimarcato che avevamo fatto male. Io ai miei arbitri dico grazie a caratteri cubitali”.