“Oggi ho un cuore nuovo e vi dico: diventate donatori di organi”. La storia dell’esercente Andrea Toniolo

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Ha voluto testimoniare la sua gratitudine per chi gli ha donato un cuore nuovo, ma anche esortare alla generosità nella donazione di organi.

Lo scledense Andrea Toniolo, volto note del thienese per aver gestito locali e pizzerie, con le lacrime agli occhi e tanta commozione ha raccontato quello che gli è successo. Ricordando come da una vita spezzata, e dal dolore di una famiglia in lutto possa germogliare nuova vita. Tanto che la sua testimonianza è stata ripresa anche dall’Aido provinciale.
Andrea, 45 anni, a causa di una miocardiopatia presente dalla nascita aveva ricevuto la diagnosi della necessità del trapianto di cuore nel 2022.

Fino ad allora, un pellegrinare fra l’ospedale di Santorso e quello di Borgo Trento a Verona. Qui l’annuncio che l’unica speranza poteva arrivare da un trapianto e quindi l’ingresso nella lista d’attesa.
L’annuncio di un cuore disponibile è arrivato a inizio aprile di quest’anno: giovedì 3 infatti è entrato in sala operatoria nell’ospedale di Borgo Trento, a Verona, per l’intervento chirurgico che gli avrebbe dato un cuore nuovo e con esso la speranza di una nuova serenità. Come racconta lui nell’audio che ha pubblicato sui social, “mi è arrivato un grande dono, un cuore compatibile. Sono un miracolato perchè nelle mie condizioni era molto difficile trovare un cuore che andasse bene”.

Dopo l’impianto del cuore nuovo, che ovviamente non sa a chi fosse appartenuto, con le persone più care aveva deciso di mantere uno stretto riserbo, sia perchè la situazione era delicata, sia perchè non è stata propriamente una passeggiata. “Ora a distanza di qualche giorno posso dire che va tutto bene, ma è stata molto dura e lo sarà ancora, è voglio sensibilizzare sul dono degli organi” spiega con le lacrime agli occhi. “Mi dicono che quando in municipio si deve rifare la carta d’identità e chiedono la disponibilità alla donazione, ricevono più no che si. Con la mia testimonianza spero di far cambiare idea a qualcuno”.

“Siamo consapevoli – spiega – che dietro alla nostra felicità c’è una famiglia che sta soffrendo il proprio lutto e a questa famiglia abbiamo voluto scrivere una lettera, insieme alla mia compagna. Questa persona che mi ha donato il suo cuore continua a vivere dentro di me e cercherò di onorarlo al meglio”.
Alla fine, Andrea ci tiene anche a ringraziare tutto il reparto di cardiochirurgia dell’ospedale veronese, “dai cardiochirurghi, agli infermieri, dagli Oss alle studentesse e ai fisioterapisti, tutte persone dalla grandissima umanità”.