Stefano Sartori: una vita in malga, producendo il primo gomitolo di lana “Foza” dopo cent’anni
Ancora oggi esistono luoghi capaci di emozionare attraverso la riscoperta di tradizioni profonde legate al proprio luogo di origine, l’amore per la natura e territorio si fonde con la riscoperta di storie passate.
Uno di questi luoghi è Malga Col del Vento, una fattoria di montagna a conduzione famigliare a Cesuna sull’Altopiano di Asiago, gestita da Stefano Sartori, che grazie alla sua grande passione ha ridato vita a una malga non più utilizzata.
Ascolta “Malga Col del Vento – Stefano e Marco Sartori” su Spreaker.
Geometra di formazione, Stefano non aveva esperienza in questo settore ma era determinato ad intraprendere un’attività legata al suo territorio. “Sono partito con il corso di casaro, mi son detto: vivo in Altopiano e devo imparare a fare il casaro – racconta – ma le prime esperienze sono state deludenti, a un certo punto sbagliavo un po’ troppo ma grazie a questa latteria straordinaria ho avuto tutto il bagaglio culturale che mi serviva. Tornato a casa ho cercato una malga, ma le malghe vengono concesse solo agli agricoltori e io non lo ero. Non sapendo cosa fare ho parlato con varie persone che mi hanno indicato Malga Col del Vento che era privata: era il 2015, ho contattato i proprietari e abbiamo cominciato a interagire su un possibile affitto. Purtroppo le trattative si sono arenate e sono rimasto un anno fermo. Io e la mia famiglia però ci eravamo innamorati di quel luogo e concordavamo che quello era il nostro sogno. Alla fine siamo riusciti a concretizzare l’accordo con il proprietario e siamo partiti in questa avventura”.
Oggi, grazie all’intraprendenza di Stefano e della sua famiglia, Malga Col del Vento è diventato un punto di riferimento in Altopiano per gli amanti della natura e del buon cibo. Offre il servizio di pensione per cavalli e si allevano pecore di razza Foza: una specie autoctona quasi estinta: ne esistono pochissimi esemplari preservati dalla Regione Veneto che è riuscita a conservarne la genetica.
“Quando siamo partiti dovevo inserire degli animali nella malga oltre ai cavalli, cercavo qualcosa che si armonizzasse nel contesto del territorio; andando contro corrente ho deciso di allevare queste pecore, ma trovarle è stato difficilissimo. Grazie ad un signore di Bassano che le aveva ne ho acquistato sette, un ariete e sei pecore. Negli anni siamo arrivati a possederne quaranta”.
Il sogno di Sartori era quello di filare la lana di questa specie, cosa che non era stata più fatta da ben cent’anni: “Quando stavamo tosando, sentivo questa lana cosi morbida, piacevole – ricorda – ho contattato un’azienda di Pedemonte che faceva filamenti di lana, ho dato loro un campione e dopo una lunga attesa mi sono arrivati cinquanta gomitoli: quel giorno ho pianto di gioia perché erano cento anni che non si produceva quella lana”.
A Malga Col del Vento gli ospiti possono gustare i prodotti genuini della fattoria. Inoltre è possibile soggiornare in una family room con quattro posti letto. In questa stagione l’apertura è solamente durante il fine settimana, mentre da giugno fino a metà settembre la malga è aperta tutti i giorni. “Entri su un bosco, fai una salita, è un po’ cupo, poi il bosco finisce, si apre il panorama e c’è una discesa che ti porta direttamente in tavola – conclude Stefano – quando sei arrivato lasci andare tutto lo stress”.
Andrea Falcone