Addio al “patròn” dell’hockey dell’età dell’oro. Dalle Carbonare fu imprenditore nel tessile
Thiene piange una personalità forte del suo passato recente, un imprenditore tessile e un dirigente sportivo che ha lasciato improvvisamente la sua famiglia lunedì scorso, per mano di un malore. Si è spento così Ferruccio Dalle Carbonare, a 80 anni. Sono tantissimi i thienesi a ricordarlo come presidente dell’Hockey, allora targato Estel, nell’età dell’oro a cavallo tra fine anni ’80 e primi anni ’90. Era anche un produttore e appassionato di vino, con il marchio dell’azienda agricola Ca’ Perrotta di Zugliano. Ma il suo nome è stato legato prima di tutto all’abbigliamento, con lo stabilimento produttivo di famiglia “Hart Srl” con sede in via della Meccanica.
Sotto la sua guida la squadra su pattini a rotelle salì in serie A1 giocandosi lo scudetto e raggiungendo anche la finalissima della Coppa Cers nel 1993, dopo aver battuto gli spagnoli del Barcellona, nella la competizione internazionale più ambita. A quei tempi nei bar thienesi non si parlava d’altro, offuscando perfino il più noto calcio. Anche il vivaio – ancora oggi il fiore all’occhiello dell’Hockey Thiene – raggiunse traguardi di alto prestigio in Italia.
Poi Dalle Carbonare, il “patròn”, lasciò le redini della società sportiva, dopo aver investito tempo e risorse per sette anni prima come sponsor e poi da n°1, con il cruccio di non essere riuscito a costruire il palasport che tanto aveva richiesto a quei tempi, quando l’impianto della Robur nel quartiere della Conca traboccava di gente per assistere alle partite dell’Estel Thiene. Il team gialloblu girò l’Italia con e grazie a lui, facendo conoscere il nome di Thiene al di fuori dai confini del Veneto e contribuendo a diffondere la passione per l’hockeypista nel nostro territorio.
“E’ stato un presidente tosto – racconta Antonio Marchioretto, il suo successore alla guida del club tutt’ora in carica -, e che ha dato tanto di suo sia in termini di risorse che sul piano umano. Con il suo carattere a volte duro sapeva imporsi in un ambiente non certo facile, ma ha saputo arrivare dove voleva e sfiorare scudetti e coppe, vincendoli invece con le squadre giovanili”.
“Grande il ricordo di un grande presidente – così lo commemora invece Davide Mendo, uno dei migliori talenti cresciuti sotto la sua ala -. Quando ero ancora un ragazzino mi diede la possibilità di giocare nel più bel hockey Thiene di sempre accogliendomi e accudendomi come un figlio non solo dentro alla pista. Te ne sarò sempre grato, Ferruccio”.
Lascia la moglie Anna Maria e due figli, Alessandra e Francesco, e da nonno affettuoso anche i tre nipoti adorati che ha visto crescere finchè il destino glielo ha concesso. Il giorno del commiato terreno è stato fissato in dopodomani, venerdì, alle 9.30. Sarà la chiesa del Duomo, nel cuore di Thiene, la sua città, ad ospitare il rito religioso con le modalità previste dalle norme di controllo sanitario vigenti.