Alto Vicentino, al via il progetto finanziato dal Pnrr a sostegno della domiciliarità
Una frattura, un ictus, uno scompenso cardiaco, poi il ricovero per qualche giorno, eventualmente qualche settimana di riabilitazione in una struttura, quindi la grande incognita del futuro: la persona (spesso anziana) non è più in grado di “reggere” una vita autonoma e necessita di aiuto per le sue funzioni essenziali: mangiare, lavarsi, muoversi, curarsi. E i figli (se ci sono) entrano in crisi, dibattendosi fra l’inizio della ricerca di assistenza a domicilio (una o un “badante”, a tempo pieno o parziale) o l’individuazione di uno o più familiari che se ne occupino, o la scelta dell’ingresso in una struttura, per la quale comunque le liste di attesa sono sempre più lunghe.
E’ un questa fase critica della vita di una persona fragile e della sua famiglia che prova a tentare delle risposte maggiori di quelle attuali il nuovo progetto da 330 mila euro, finanziato con i fondi del Pnrr (Piano nazionale di rinascita e resilienza), messo in campo dai 32 Comuni dell’Alto Vicentino che fanno parte del Distretto 2 dell’Ulss 7 Pedemontana e che operano attraverso l’Ats, l’Ambito Territoriale per il Sociale.
Un progetto svolto attraverso l’Ufficio per l’Inclusione Sociale del Comune di Thiene, ente capofila dell’Ats, che ha ottenuto il finanziamento per realizzare interventi volti al rafforzamento dei servizi sociali domiciliari post-dimissioni di cui beneficeranno 125 cittadini residenti nei 32 Comuni dal primo agosto di quest’anno a marzo 2026.
Dopo un accurato lavoro svolto dagli operatori della Cabina di regia progettuale con il supporto dell’Irs, Istituto per la Ricerca Sociale con il coinvolgimento dell’Ulss 7 che si occupa di dimissioni ospedaliere, si è giunti alla predisposizione del documento “Procedure operative per le dimissioni protette e la continuità delle cure a domicilio”.
Il protocollo rappresenta la cornice entro cui il Comune capofila di Thiene ha costruito la rete di collaborazioni per sviluppare le attività previste con l’obiettivo di fornire una risposta omogenea di servizi di assistenza domiciliare e altri servizi integrativi, nel primo periodo di rientro a domicilio, come i pasti e interventi sociali e assistenziali. Destinatari: 125 persone anziane o under65 non autosufficienti e in condizione di fragilità, in dimissione dall’ospedale (prioritariamente dal reparto di Geriatria dell’ospedale di Santorso) e con un progetto di rientro al domicilio.
Sei le strutture pronte ad attivarsi e a mettere a disposizione di questa progettualità sperimentale competenza specifiche, personale e organizzazione: l’Istituzione Comunale Villa Miari di Santorso, l’Ipab La Casa di Schio, il Centro Servizi Muzan di Malo, la Casa di Riposo Rossi di Arsiero, il Centro Servizi Casa Nostra di Valdastico e l’Opera Immacolata Concezione di Thiene.
“È un risultato a cui abbiamo lavorato con grande impegno – commenta il sindaco di Thiene, Giampi Michelusi -. Questa progettualità permetterà al nostro territorio di instaurare nuove e diverse collaborazioni, lavorando su temi di importanza strategica, considerato il già noto fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e del necessario sostegno alle persone e alle famiglie che si trovano in difficoltà a seguito di eventi acuti”.
Il progetto europeo non si esaurisce con questa prioritaria attività, ma finanzia anche lo Sportello dedicato all’Assistenza Familiare (aperto il lunedì dalle 14:30 alle 17:30 presso Casa della Salute di Schio e il giovedì dalle 9 alle 12 al centro Sanitario Polifunzionale, Boldrini di Thiene), nonché le attività dello Sportello dedicato all’amministrazione di sostegno di prossima riattivazione.
“Il Pnrr – conclude Michelusi – ha dato la possibilità al nostro territorio, ricco di esperienze e di iniziative sociali, di mettere in rete risorse con l’obiettivo di costruire insieme risposte omogenee per l’intero territorio. La rete con l’Ulss ed i centri servizi, già solida e strutturata, si amplia e tenta di promuovere soluzioni innovative per rispondere ai bisogni dei cittadini. A partire dal primo di agosto il progetto prenderà il via ufficiale e sarà monitorato costantemente dagli operatori coinvolti, per valutarne l’efficacia e per strutturare risposte continuative, che possano andare oltre la naturale scadenza del finanziamento stesso. Per questo motivo è di fondamentale importanza il lavoro con il Tavolo del Piano di Zona per le Persone Anziane“.
Anziani raddoppiati nel 2050
I numeri parlano chiaro: nel 2050 in provincia di Vicenza gli ultraottantenni saranno 107 mila contro i 61 mila diel 2023, quasi il doppio. A Thiene 6.984 contro i 3.985 di adesso e a Schio 19.826 contro i 11.460 attuali. Dichiara Eddi Frezza, direttore dei Servizi Socio Sanitari dell’Ulss 7 Pedemontana: “Il tema degli anziani è molto delicato e l’andamento demografico ci chiede una seria riflessione sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare che la permanenza in struttura residenziale. Il progetto permette di dare un sollievo concreto alle famiglie e di alleviare il carico delle entrate nelle strutture. Grazie a questo approccio sperimentale, reso possibile dai fondi del PNRR, sarà possibile formulare una risposta strutturale al problema nella programmazione futura. Si tratta di un lavoro importante anche per le future attività degli Ambiti Territoriali Sociali”.
Esprime soddisfazione anche Cristina Marigo, presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto 2: “Il progetto rientra tra i servizi essenziali: attivare una rete organizzata nella fase delicata delle dimissioni è importante. Gli anziani rappresentano una fascia d’età destinata a crescere e nei cui confronti dobbiamo riservare attenzione e nutrire riconoscenza”.
Per Marco Guzzonato, sindaco di Marano Vicentino “la sigla di questo protocollo è il risultato di un lavoro di analisi ed elaborazione che ha coinvolto anche il Tavolo anziani del nostro Distretto, del quale sono coordinatore. Il maggiore merito va alle e agli assistenti sociali dei nostri Comuni e dell’Ulss7, ai referenti dei centri servizi e all’ufficio d’ambito di Thiene, che hanno lavorato alla definizione delle procedure operative. La sinergia e il dialogo tra enti ed un chiaro ed efficiente protocollo operativo sono, nel delicatissimo passaggio tra la dimissione dall’ospedale e l’attivazione di altri servizi di supporto alla persona, il cuore e l’obiettivo di questo documento e del lavoro che andrà svolto grazie ai fondi europei del PNRR, per riuscire a garantire servizi adeguati e universali, in particolare all’utenza fragile anziana”.