Arsiero-Laghi, uno scambio di confini tra sospetti e speranze: “Andava indetto un referendum”
Acque agitate nella valle dell’Astico per il recente “scambio” di confini tra il Comune di Arsiero e quello di Laghi.
Ad animare il dibattito dopo i consigli comunali che hanno ratificato da un lato l’allargamento della circoscrizione di Arsiero alle aree montane boschive di Laghi denominate ‘Campluzzo’, dall’altro la cessione del lago grande all’amministrazione del più piccolo comune del Veneto, il sospetto della minoranza di Síamo Arsiero che la manovra sia stata funzionale soltanto all’auspicato ottenimento dei noti fondi di confine, capaci di portare nelle casse delle 48 municipalità coinvolte circa 500mila euro ciascuno.
Municipalità tra le quali appunto Arsiero che, dovesse essere confermata l’operazione ora al primo ‘step’, verrebbe a confinare col comune trentino di Folgaria.
“È un’ipotesi tutt’altro che certa – spiega la capogruppo Tiziana Occhino – di mezzo c’è la Regione ben conscia che si creerebbe un precedente di difficile gestione. Ma la nostra contrarietà espressa in consiglio ha anche altre motivazioni: nessun processo partecipativo previsto né alcuna consultazione popolare, per non parlare dell’identità arsierese cavallo di battaglia dell’amministrazione che poi cede 138.000 metri quadrati di territorio al comune di Laghi senza battere ciglio”.
Accuse che la sindaca di Arsiero Cristina Meneghini respinge al mittente, richiamando una delibera che parla al contrario di promozione turistica: “La collaborazione sinergica tra Arsiero e Laghi, grazie anche a questa manovra, consentirà di rilanciare il territorio con più efficacia contribuendo ad innescare un processo virtuoso che avrà ricadute positive anche per le attività commerciali e ricettive”.
Fumo negli occhi per l’opposizione che invece indica nella fusione tra Arsiero e Laghi l’unica via possibile anche contro lo spopolamento del paese: “Per contrastare l’esodo demografico e dare risposte ai cittadini sui servizi” – incalza ancora Occhino – “l’unica strategia possibile è la fusione per incorporazione del comune di Laghi: questo porterebbe ad un efficientamento della macchina amministrativa che oggi il comune di Arsiero garantisce a Laghi mandando in sofferenza la risposta ai cittadini arsieresi. Solo così si risolvono i problemi in modo strutturale e concreto, dando respiro ad una realtà ormai col fiato corto. Considerazioni evidentemente non così sbagliate dato che in Consiglio inspiegabilmente vicesindaco e un consigliere di maggioranza erano assenti. Forse perché in disaccordo? Quel che è certo è che sette persone hanno ritenuto di decidere su una questione tanto importante senza coinvolgere la minoranza e, tanto meno, cittadini”.