Bande, cori e la musica del cuore: dai Valincantà ai 140 anni della banda di Arsiero. Sino al Messico

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Musica popolare, musica della tradizione. Bande, cori e piccole formazioni musicali in genere che hanno fatto e fanno tuttora la storia di intere comunità caratterizzate dalla presenza di questi sodalizi. Voci e suoni che valgono un ricordo prezioso: di questi e non solo, si è parlato in una nuova entusiasmante puntata di We Love Italia.

A condurla, come sempre, l’immancabile “matador” Gianni Manuel e la sempre aggiornatissima Martina Polelli: in studio, oltre al giornalista Marco Zorzi, ospiti Alberto e Roberto dei Valincantà, assieme alla dolcezza di Monica che si occupa invece della propedeutica musicale per bambini che si avvicinano alla Banda Cittadina di Arsiero: “Attraverso il gioco, bimbi sin dai 3 anni di età – spiega l’insegnante – possono scoprire la bellezza della musica e conoscere uno strumento. Una forma d’arte che ti completa e che arricchisce il bagaglio esperienziale di ciascuno”. Un bagaglio che profuma di territorio quello raccontato appunto dai Valincantà, con questo nome dal 2002 ma prosecutori di un’avventura iniziata ormai negli anni ’70, cantando l’attaccamento alla terra e alle vallate, di una piccola zona pedemontana come quella della valle dell’Astico. Emigrazione, ambiente, lo stato di abbandono e trasformazione del paesaggio: sono questi i temi cari alla band altovicentina capace di conquistare un pubblico sempre più vasto a suon di un folk d’autore in dialetto veneto.

“La banda – racconta stavolta Alberto, che è anche presidente del complesso strumentale arsierese – dopo 140 anni di vita rappresenta ancora un’associazione viva, capace di emozionare e coinvolgere il paese. Nacque come dopo lavoro in Cartiera e oggi punta a diventare una piccola orchestra sinfonica”. Obiettivi resi possibili anche grazie ai giovani “Fuori Tempo”, protagonisti di un simpatico video, “La banana e il caco”, che vogliono raccontare l’umiltà di un frutto locale che rimane comunque durevole ai tempi e alle mode. E per chi lavora a chilometro zero, c’è chi invece la musica l’ha esportata dall’altra parte dell’Oceano: è il caso di Luks Russo, in collegamento telefonico, che ora si esibisce in Messico, complice appunto la passione per le note combinata all’amore per questa nuova terra assolata conosciuta dopo un tour a suon di space folk. Musica dal vivo, che ad Oaxaca de Juárez ha conquistato l’uomo ancor prima che l’artista ed è ora il sottofondo perfetto di giornate piene di colore e di gioia.