Dalla valle con amore: al ‘Vecio Caselo’ gli ingredienti del successo si producono in casa
E’ un’azienda che trae la sua forza dall’essere famiglia quella che Soraya e il marito Marco racconta ai microfoni di Start Up, con una combo strategica tra attività agricola e agriturismo.
“Al Vecio Caselo“, nella storica Contrà Peralto di Arsiero, dove una volta sorgeva un caseificio e la popolazione in questo angolo di valle sfiorava i 150 abitanti: da caseificio a casa e da casa ad agriturismo dopo che appunto Soraya e la sorella che lì sono nate, si sono sposate dopo la fine degli studi universitari.
Economia e legislazione d’impresa per diventare commercialista il percorso di studi intrapreso da Soraya prima di dedicarsi al suo ‘Caselo’, perito informatico invece Marco che dopo due anni in Magneti Marelli e un’esperienza con un’azienda propria, alla fine dello scorso anno ha deciso anche lui di seguire la compagna. Un ambiente recuperato a nuova vita dopo un periodo di abbandono quello dell’agriturismo, reso possibile grazie all’abilità della mamma cuoca con oltre trent’anni d’esperienza sulle spalle e ad un papà tuttofare.
Agriturismo ma non solo: da luglio anche tre camere a disposizione degli ospiti, assaporando la bellezza di mobili antichi restaurati direttamente ‘in casa’ oltre che il sapore della buona cucina a chilometro zero. Dolci con la farina di mais locale, grani antichi, confetture di ogni gusto e soprattutto abbondanza per una colazione che dia la giusta carica dopo un ristoro notturno immersi nella quiete della valle. Piatti tipici invece per il pasto principale, gli gnocchi fatti in casa e il coniglio alla vicentina cotto a fuoco lento nella stufa i punti di forza: ma senza dimenticare le ricette tramandate come la coradella, gli ossi de mas-cio, la pasta e fagioli e il minestrone con le tagliatelle. Rigorosa l’attenzione per chi soffre di intolleranze: “In famiglia siamo in tre celiaci – racconta Soraya che rivela anche l’attestazione ricevuta al proposito dall’Associazione Italiana Celiachia – e io stessa ho parecchie problematiche per le quali la necessità di una cucina naturale diventa un imperativo che proponiamo anche alla nostra clientela. Ne’ conservanti, ne’ coloranti con un mais che viene macinato in casa e le cui sementi vengono conservate per l’anno venturo: una filiera assolutamente controllata”.
Spazio anche per la cucina vegetariana: al “Vecio Caselo” c’è un menù variegato in grado di soddisfare i palati più esigenti, basta prenotare per avere comunque un’ampia scelta di piatti che mettono d’accordo tutti, compresi gli gnocchi stessi che si possono trovare anche nella versione senza uova e senza glutine: “Di quello che mettiamo in tavola – spiega stavolta Marco – il 70% è autoprodotto: dalla frutta e verdura sino al vino, alle uova, alla ricotta fresca e naturalmente al bestiame allevato con la genuinità di un tempo che da questo punto di vista sembra non essere passato”.
E c’è un desiderio che tra le tante cose fatte rimane un obiettivo, ora però più concreto che mai, ossia ricreare il laboratorio dove si trasforma il formaggio: “Ho cominciato ad allenarmi da un paio d’anni a questa parte – confessa emozionata Soraya – con il latte delle mie caprette e sto apprendendo tecniche ed esperienze che mi saranno senz’altro utili”.
La voglia di recuperare una bellezza, valori, tradizioni ed i profumi che non passano mai di moda e sono alla base della cultura identitaria di un territorio straordinariamente ricco.