Governo stoppa la valutazione di impatto ambientale per la centralina sul rio Tovo
Lo scorso 22 dicembre il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni, ha stoppato il procedimento di valutazione di impatto ambientale dell’impianto per la produzione di energia idroelettrica in Val di Tovo, nel comune di Arsiero. Nel comunicato del Consiglio dei Ministri, precisamente, è scritto che ha deliberato di “non consentire la prosecuzione del procedimento di valutazione dell’impatto ambientale”. Il progetto per la realizzazione di una micro-centrale idroelettrica in località Facci aveva preso corpo nel 2015 e subito si era creato un comitato di cittadini contrari all’impianto. Ora lo stop del Governo che sembra mettere la parola fine.
Il rio Tovo è un piccolo corso d’acqua di portata modesta, ridotta anche dalla derivazione fatta alcuni anni fa per alimentare l’acquedotto di Arsiero. Il progetto prevedeva di prelevare l’acqua con un tubo interrato a 601 metri sul livello del mare, per restituirla 160 metri più a valle, a quota 441, poco dopo una centralina da costruire in località Castana. Un gruppo di proprietari dell’area – in tutto 55 cittadini – ha dato battaglia, insieme al Comitato No alla centrale elettrica in Val di Tovo. Difesi dall’avvocato padovano Maria Pia Rizzo sono riusciti l’anno scorso a rallentare il progetto, costringendo la Conferenza dei servizi della Regione a congelare un’approvazione che sembrava ormai scontata. Infatti se la Regione aveva escluso la necessità di procedere alla valutazione d’impatto ambientale, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici aveva imposto lo stop, non ritenendo il sito idoneo “per la valenza dei caratteri paesaggistici”. Si tratta infatti di una zona ancora incontaminata, che merita, per la Sovrintendenza, tutela.
Ora la decisione del Consiglio dei ministri sembra mettere altra incertezza attorno al progetto della Impianti Astico srl,società partecipata al 100 per cento da oltre venti comuni del Vicentino tra cui Thiene (socio di maggioranza) Arsiero e Velo d’Astico di cui il sindaco Giordano Rossi è presidente.
“Non sapevamo che il Consiglio dei ministri avrebbe trattato l’argomento – sottolinea al telefono un incredulo Giordano Rossi – perché la Regione ci aveva comunicato che il parere contrario dei Beni Ambientali, che è obbligatorio e vincolante, poteva essere superato solo in una Conferenza dei Servizi a Roma. Per fare qualsiasi commento è però necessario leggere il provvedimento e capire le motivazioni della decisione del Governo”.