Azienda di design supera la soglia di ricavi e incassa aiuti più del dovuto. “Frode” sanata
Se sia trattato un anno fa di un calcolo errato oppure di un tentativo “chirurgico” di mettere in pratica una sorta di furbata per percepire un bonus più “farcito” dalle casse pubbliche, sarebbe eventualmente toccato ai giudici determinarlo. Fatto sta che per un’azienda di Thiene, che ormai da 20 anni lavora nel settore del design dell’abbigliamento e di moda in genere, è stata messa sotto indagine dalla Guardia di Finanza locale.
Tutto ciò in conseguenza di un contributo da 14 mila euro e spiccioli che provoca un certo “rumore” a distanza di un anno perchè correlato ai fondi stanziati – dal Governo attraverso i ristori e somme a fondo perduto – per sostenere le attività penalizzate dal lockdown 2020 e quindi compensare il calo di fatturato dichiarato allo scoppiare dell’epidemia di Covid-19. In realtà, secondo il riconteggio degli operatori del 117, la società aveva diritto a incassare circa 3.500 euro in meno.
Il controllo fiscale concluso in questi giorni di fine giugno 2021 avrebbe accertato l’indebito beneficio ottenuto da una società a responsabilità limitata con sede produttiva in via delle Arti, in zona industriale, e intestata a un 55enne di origini austriache. Lui o chi per lui tra gli amministratori avrebbe “dimenticato” la soglia massima di reddito per l’anno precedente (2019) di 400 mila euro, uno dei vincoli contenuti nella lista dei requisiti richiesti, sforando il tetto massimo.
Rimane il beneficio del dubbio nei confronti dell’imprenditore thienese d’adozione: potrebbe essersi a ragione trattato di un errore contabile o di una lettura superficiale delle condizioni, subito sanabile mettendo mani “alla cassa”. Infatti, attraverso la procedura del cosiddetto “ravvedimento operoso”, in ogni caso, il debito verso l’erario è già stato estinto dal titolare. D’altro canto, sul piano economico e soprattutto quello civico e sociale, è da evidenziare come questa difformità, seppur di entità relativa, sia stata intercettata dalle Fiamme Gialle di Thiene, a garanzia dell’operato puntuale e meticoloso dei finanzieri.
Un deterrente per i furbetti di professione, vale a dire chi per proprio tornaconto approfitta sistematicamente e deliberatamente delle risorse pubbliche destinate al sostegno di chi versa davvero in condizioni di difficoltà. A maggior ragione dallo scorso mese di marzo 2020, quando una pandemia si è “messa di traverso” sulla strada anche di imprenditori e commercianti.