Blitz congiunto negli alloggi dormitorio subaffittati a stranieri: sfilza di violazioni

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Tutti i cittadini stranieri controllati nella palazzina di San Vicenzo sono risultati in regola con i rispettivi permessi di soggiorno in Italia, ma lo stesso non si può dire per gli spazi che li ospitano in una palazzina di fronte all’ex ospedale Boldrini di Thiene, nel quartiere di San Vincenzo. Qui dove sono stati censite 31 persone residenti, inquilini di 6 soli appartamenti, stipati anche in sottoscala e sottotetto dove stati riscontrati giacigli di fortuna, spesso con dei servizi igienici carenti sul piano igienico sanitario. I posti letto rilevati, però, erano ben di più: 55. L’andirivieni di gente, in numero spropositato, aveva sollevato più di qualche sospetto nella zona.

A portare a termine il controllo congiunto dell’immobile nei giorni scorsi sono stati gli agenti di polizia locale Nordest Vicentino e il personale della Guardia di Finanza a supporto, andando a “spulciare” nelle documentazioni catastali e permessi di ogni tipo per verificare il rispetto delle normative a 360 gradi. Il tutto dopo una prima fase investigativa che aveva fatto emergere una situazione di disagio per il sovraffollamento dell’immobile, attraverso incrocio di dati, raccolta di informazioni, verifiche catastali, sopralluoghi esterni e confronti con gli uffici comunali.

Sulla “carta” questi appartamenti di Thiene, per quanto datati ed esteriormente poco curati dovevano contenere dei nuclei familiari in regime regolare. In realtà però, il sospetto che fossero convertiti a dormitorio ed affittati senza le richieste comunicazione di ospitalità e senza rispettare la normativa della Regione Veneto in materia si è rivelato più che fondato. Chi veniva “ospitato” negli alloggi corrispondeva un canone mensile dai 120 ai 200 euro secondo quanto riscontrato. A offrire altri dettagli è il report offerto dal comando di polizia locale di Thiene: “Le attività ispettive hanno permesso di individuare l’esistenza di camere dormitorio ricavate in sottotetti non abitabili ed in posti angusti con l’allocazione dei letti in anticamere, soggiorni, cucine, sgabuzzini e sottoscala. In due occasioni l’appartamento si presentava in condizioni igienico/sanitarie al limite del decoro, dove mancava l’impianto di riscaldamento, l’acqua calda sanitaria e dove i servizi igienici risultavano assolutamente insufficienti ed inadeguati per il numero di persone alloggiate. Gli stranieri trovati all’interno dei 6 appartamenti controllati erano tutti in regola con i permessi di soggiorno e con i documenti, probabilmente pensando di essere in regola anche con la locazione”.

Facile pensare che la corresponsione del canone di “ospitalità”, più che di locazione viste le condizioni generali, venisse sistematicamente pagato in nero, in banconote contanti. Anche questa condotta non consentita. Almeno 20 sarebbero gli individui ospitati in maniera non conforma alle norme, di fatto abusivamente, con responsabilità addebitata ai locatari per le omesse comunicazioni formali. Plurime le altre segnalazioni inviate agli uffici comunali per le opportune verifiche di natura urbanistica e igienico sanitaria, sei quelle dirette alla Questura di Vicenza, si tratta in questi casi denunce inoltrate d’ufficio per l’attività illecita commessa sempre legate al reato di omessa comunicazione.

A tutto ciò  si aggiungono le sanzioni pecuniarie comminate ai diversi proprietari degli immobili di via San Vincenzo, per complessivi 36 mila euro.

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