Hockey Breganze, dalla festa di Coppa al lutto: muore Jimmy Saugo, ex vicepresidente
Dalle lacrime di gioia a quelle di dolore. L’euforia per il fresco successo in coppa Italia da ieri si è spenta in casa Hockey Breganze, alla notizia della morte improvvisa di uno dei suoi prima di tutto tifosi più fedeli, oltre che apprezzato dirigente sportivo all’interno del club per sette anni. A causa di un aneurisma si è spento Riccardo Saugo, meglio conosciuto nell’ambiente come “Jimmy“, personaggio assai noto nell’ambiente dell’hockey su pista, agente immobiliare di professione e in passato attivo anche come gestore della pizzeria D’Ami a Breganze, dove viveva. Aveva solo 51 anni ed era stato sottoposto ad un disperato intervento chirurgico per salvargli la vita.
Saugo aveva ricoperto il ruolo di vicepresidente al fianco di Stefano Tognetti per lungo tempo, da dirigente tuttofare e punto di riferimento puntuale e amichevole per i giocatori in forza alla squadra rossonera. L’hockey era diventato nel tempo una passione via via sempre più coinvolgente, sin dai tempi in cui si prodigava come meccanico di pista a Thiene negli anni ’90, per poi abbracciare a pieni mani i “leoni rossoneri” del Palaferrarin di Breganze, i suoi idoli con cui ha condiviso ricordi e momenti di sport significativi. Persona esuberante e di compagnia, lascia un ricordo speciale in quanti hanno conosciuto e apprezzato il suo dinamismo e la voglia di vivere, stroncati da un malore subdolo, senza alcun avvertimento .
Un messaggio di cordoglio è apparso sulla pagina ufficiale della società sportiva. “Jimmy Saugo – si legge in uno stralcio – ha contribuito con il suo lavoro ed impegno alla crescita sportiva del club, porgiamo le più sentite condoglianze alla famiglia”. La data della cerimonia funebre sarà resa nota nelle prossime ore.
Proprio sabato sera, in serie A1, si gioca il derby tra Thiene e Breganze, i due club dove ha collaborato in diversi ruoli nel corso della sua carriera da dirigente. Sarà ricordato, con ogni probabilità, con un minuto di silenzio, gli applausi del pubblico e con le stecche battute sul parquet dai giocatori in segno di omaggio.