Malghe, anagrafe e comunità energetiche, minoranza in pressing. Dal Santo: “Colpa di chi ci ha preceduti”

Consiglio comunale acceso quello di ieri sera a Caltrano dove la minoranza si presentava battagliera, forte di alcune interrogazioni particolarmente sentite. Situazione malghe, anagrafe in difficoltà e mancata adesione dell’ente: questi i punti dibattuti sui quali però il sindaco Alberto Dal Santo ha sostanzialmente rispedito al mittente ogni addebito: “Chiedete a chi mi ha preceduto”.

Una presa di posizione rappresentata con una certa veemenza, almeno stando a quanto raccolto a caldo dalla capogruppo di Viviamo Caltrano Anna Campese, un po’ amareggiata che l’occasione di confronto si sia tramutata quasi in uno scontro, almeno verbale: “Come minoranza – spiega la consigliera d’opposizione – abbiamo manifestato una certa preoccupazione per la situazione delle nostre montagne, patrimonio prezioso delle montagne caltranesi, ma oltre ad uno sterile enunciato di determine, dall’amministrazione non è arrivata alcuna prospettiva o progettualità che possa farci guardare con fiducia al futuro”.

Ma è sul dipendente dimissionario dall’ufficio anagrafe che l’atmosfera si è ulteriormente surriscaldata: “Un ente che perde pezzi – si rammarica Campese – è un ente che rischia di penalizzare il servizio erogato ai cittadini. Logico quindi che si chiedano spiegazioni, oltre ad una maggiore condivisione delle informazioni”. Parole che hanno subito trovato pronta contrarietà proprio nel primo cittadino, a motivare piuttosto un epilogo frutto di situazioni antecedenti al suo mandato: “Il dipendente in questione aveva fatto dei concorsi ancora diversi mesi fa – chiosa Dal Santo – e con gli amministratori precedenti c’erano stati dei dissapori. Purtroppo ormai si poteva fare ben poco: la scelta, oltretutto, è strettamente personale e va rispettata. Ad ogni modo ci stiamo già muovendo per sopperire”.

Stesso copione anche sulla mancata adesione alla “Comunità Energetica Alto Vicentino” col sindaco sulle barricate dopo il j’accuse dell’opposizione, ferma nel sostenere che la scelta sia stata assolutamente “poco lungimirante e, soprattutto, non coerente con le promesse elettorali fatte in materia di risparmio energetico e di utilizzo delle fonti rinnovabili”: “La consigliera Campese arriva qualche mese in ritardo, forse per disattenzione – ribatte energico Dal Santo – dato che questa domanda la doveva porre all’amministrazione uscente che sul punto aveva tutto il tempo di fare i debiti passi. Noi siamo arrivati a cose fatte, ma ci tengo a precisare che è mia volontà comunque aderire. Vi sono diverse comunità energetiche, valuteremo attentamente e non mancheremo all’appello con una scelta sostenibile anche per Caltrano”.

La replica dell’ex sindaco Sandonà
E sullo sfondo, nominato suo malgrado, l’ex sindaco del paese, che pure aveva scelto un profilo defilato e rispettoso del nuovo corso amministrativo, non è potuto esimersi da alcune puntualizzazioni: “Spiace che a mesi dall’insediamento, il sindaco senta il bisogno di addossare ad altri le odierne vicende – asserisce Luca Sandonà – sia per quanto riguarda il dipendente dimissionario, dove respingo con forza la teoria secondo cui ci sarebbero stati attriti, teoria priva di ogni fondamento e tanto meno credibile avendo dato io stesso stabilizzazione al suo ruolo. E’ poi verosimile che per un ipotetico “screzio” di maggio, questi si dimetta solo oggi, peraltro con un sindaco nuovo se il problema fosse stato il sottoscritto? Quanto alle CER, esiste un documento in cui è chiara la mia posizione: se mi sono fermato a poche settimane dal voto, è stato solo per consentire alla nuova amministrazione una scelta libera e non vincolata. Peraltro possibilissima, senza difficoltà alcuna, come fatto tra gli altri da Thiene a fine settembre. Se il sindaco Dal Santo avesse avuto la bontà di un passaggio di consegne così come proposto – ammonisce Sandonà – forse avrebbe avuto un quadro più esaustivo rispetto a molte questioni che ora sono sulla sua scrivania.