Terremoto in Consiglio, la maggioranza perde pezzi. Il Sindaco: “Noi compatti, aggiusteremo il tiro”


Fanno rumore le due dimissioni, nell’arco di soli quindici giorni, di due componenti della maggioranza a Caltrano, dove ad abbandonare la squadra del Sindaco Alberto Dal Santo è stato ad inizio del mese il consigliere con delega alle malghe, Gabriele Zenari, seguito poi nella giornata di ieri da quelle dell’unica assessora in giunta, Daniela Zordan, con delega alle Politiche sociali oltre che alla Casa di Riposo.
Un precipitare degli eventi inatteso: un vero e proprio terremoto politico in un paese di poco più di 2500 abitanti dove l’amministrazione si è insediata da meno di un anno e già al primo consiglio, nel luglio scorso, aveva patito l’addio – in quel caso per sopraggiunti incarichi, questa la motivazione fornita – del più votato tra i candidati consiglieri, l’ex sindaco Marco Sandonà, approdato poi ai vertici di Svt.
Inevitabili i toni preoccupati soprattutto dalle parti dell’opposizione se, ad una situazione burrascosa tra le fila della maggioranza, si somma anche la partenza di varie figure tra i dipendenti del Comune, di fatto costretto a correre ai ripari con nuovi bandi di concorso onde evitare ricadute sui servizi alla cittadinanza: “La squadra che si era promossa soltanto dieci mesi fa fregiandosi di interpretare, più di altri, competenza e grande spirito unitario – incalza la capogruppo della minoranza “Viviamo Caltrano“, Anna Campese – è oggi un gruppo che si sta sbriciolando non senza che ciò desti in noi tutta l’apprensione per un paese che rischia di pagarne care le conseguenze. Desideriamo comunque, ai dimissionari, riconoscere l’impegno profuso nell’assolvere il loro mandato e un grazie, soprattutto all’assessora Zordan, è umanamente sentito. Ma è altrettanto doveroso chiedersi il perché di questo tracollo: con una diaspora, fra i dipendenti comunali, che non ha precedenti.
Come doveroso sarebbe che il Sindaco, evidentemente non in grado di unire il suo gruppo, spiegasse che altro ci dobbiamo attendere: l’ente che rappresenta perde anche il responsabile dell’Edilizia Privata e Urbanistica oltre che quello dei Servizi Finanziari. Senza contare la faccenda malghe, la cui delega ora ha avocato a sé: se non verranno assegnate, cosa tutt’altro che remota, dovremo forse aspettarci nuove tasse per il mancato introito”? Cerca invece di ridimensionare la portata dello scossone il primo cittadino, che ammette, almeno nel caso dell’assessora, di non conoscere ancora i motivi del suo addio, ma di essere comunque fiducioso nel buon proseguimento del suo mandato elettorale: “Prendo atto delle comprensibili rimostranze che ci sono – ammette Dal Santo – ma gli eventi vanno circoscritti. Sul discorso dipendenti, è chiaro che molto spesso paghiamo l’appetibilità dei comuni più grandi, ma stiamo lavorando anche tramite una sinergia condivisa con le amministrazioni limitrofe per dare risposte concrete e strutturate. Per il resto mi dispiaccio, ma rassicuro che ora la squadra è compatta: aggiusteremo il tiro laddove necessario, e poi avanti, onorando il nostro mandato e le aspettative dei nostri concittadini”.
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