“Quando il fiume incontra il mare”: le parabole cristiane umanizzate da Don Marco Pozza
E’ iniziata questa mattina su Canale 5 la nuova avventura televisiva di Don Marco Pozza, cappellano del carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova. Don Spritz, nativo di Calvene, torna così stavolta sulla rete commerciale con “Quando il fiume incontra il mare. Parabole di vita”, una docuserie suddivisa in sette puntate, ognuna delle quali racconterà con l’intensità e le riflessioni tutt’altro che banali di Don Marco, vicende umane che sembrano reinterpretare le più importanti parabole cristiane, alla ricerca di quella luce che spesso sembra tanto affievolita da scomparire.
“Ho sposato le logiche paradossali di sette parabole evangeliche – spiega Don Marco presentando la puntata di stamattina dove ha ospitato Giordano, tacciato ed emarginato da tutti perchè considerato uno squilibrato ed un folle – e sono andato a caccia di sette storie della porta accanto che, raccontandosi, mi regalassero il brivido di avvertire sulla pelle come il Vangelo sia una storia che accade oggi, la cui magia è quella di non smettere mai di avere delle cose nuove da dire. Cose nuove e diverse a seconda delle storie di chi in loro s’imbatte. Son storie zuppe di talento, di miseria e di perdizione: di follia, di visione e di passione. Son storie dove la sofferenza, stringendo l’uomo e la donna come in una morsa, ha fatto venire al mondo una bellezza ancor più seducente, perchè ferita e matura. E’ la storia del matto Giordano, del bambino prodigio Giovanni, dell’ex brigantello di quartiere Carletto, del bizzarro Josè. Della lottatrice Giulia, di mamma Chiara e di Pino, il papà visionario del “Cristo pensante”. Sulle loro facce, che sono storie parlanti, è appeso il cartello: Aperto per lavori, non Chiuso per lavori. Perchè, quando c’è di mezzo il Cristo, i lavori sono sempre in corso. E mentre sono in corso, la porta resta aperta, come nei vecchi laboratori d’artigiano d’un tempo.
Prossimo appuntamento, sabato 11 novembre stavolta con “La pecora smarrita”.