Il planetario delle polemiche trova casa: “L’aiuto tra imprenditori ha fatto la differenza”
Avrà una nuova sede, almeno per due mesi, il planetario al centro di una lunga querelle a inizio estate che ha portato così la creazione dell’estroso Gianluca Di Luccio a migrare ospite del Centro Sportivo “Anna Sterchele” di Carrè, dove il piccolo tempio dedicato alla volta celeste, tornerà a diffondere cultura e informazioni scientifiche di grande interesse.
Una struttura larga 7 metri e alta 3,5 in grado di accogliere una trentina di persone: durante le mattine, nei giorni feriali, dedicata alle scolaresche mentre nei weekend sarà fruibile anche da parte di un pubblico adulto, previo il pagamento di un ticket d’ingresso. Un’esperienza tra le stelle al centro di una vero e proprio caso politico: il planetario infatti, avrebbe inizialmente dovuto trovare spazio a Piovene Rocchette, dove risiede il suo ideatore, ma la natura privata e a fini di lucro dell’iniziativa culturale, aveva costretto gli amministratori comunali a prospettare dei costi ritenuti insostenibili da Di Luccio stesso. Di qui, l’approdo a Carrè – anche qui senza patrocini da parte dell’ente, nonostante la richiesta: “Devo tutto alla generosità di Pierenzo Zordan – spiega l’astrofilo piovenese – che da imprenditore, saputo delle difficoltà di far decollare un’opportunità così importante specie per i ragazzi, ha pensato di supportare un altro piccolo imprenditore consentendomi di allestire tutto nella sua palestra. Ci siamo accordati per un paio di mesi, ma non è detto che la cosa non potrà protrarsi più a lungo”.
Un vero e proprio teatro astronomico virtuale che consente di ricreare i “cieli” del passato tanto quelli del futuro visti da diverse prospettive: uno spettacolo con filmati in “fulldome” in grado di regalare un’esperienza. La perfetta fusione tra magia e scienza.
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