La comunità di Carrè piange Lorena, la mamma tifosa del calcio a 5
Ha lottato per mesi come se fosse in campo in una partita decisiva dello sport che, negli ultimi anni, l’aveva appassionata, il calcio a 5. Nella notte tra giovedì e venerdì, però, Lorena Sartori, che avrebbe compiuto 55 anni il prossimo giugno, ha dovuto rassegnarsi al triplice fischio e lasciare la sua adorata famiglia, composta dal marito Fabio Illesi e dagli amatissimi figli Simone e Silvia. Un male crudele, che l’attendeva da tempo, alla fine l’ha portata via dagli affetti e dalle sue passioni, prima fra tutte quella per lo sport, da tifosa d’altri tempi e dal cuore immenso.
Prima del Vicenza Calcio e poi, da circa quindici anni a questa parte, dei colori biancazzurri del Carrè Chiuppano, la squadra di calcio a 5 che Lorena ha visto crescere anno dopo anno a partire dal 2003, quello della fondazione del club. Insieme al marito Fabio e, con il passare delle stagioni, alla piccola Silvia, figlia divenuta ormai giovane donna che con mamma e papà ha seguito ovunque le gesta sportive della squadra del cuore. Dal “posto fisso” al centro della gradinata della palestra intercomunale di Carrè, fino ai palasport di mezza Italia. Dispensando incitamenti, applausi e sorrisi.
Proprio la società a cui tutta la famiglia è legatissima, ha voluto ricordarla con un commosso post sulla pagina ufficiale: “Cara Lorena, nella storia della nostra squadra, tu lo sai bene, ci sono stati giorni felici e giorni meno lieti ma questo senza dubbio è il più triste di tutti. Con te infatti, che ti sei spenta questa notte, se n’è andato un tassello importante della nostra realtà: c’eri quando la squadra è stata fondata, c’eri quando, di campionato in campionato, siamo saliti fino alla serie A2, c’eri quando abbiamo fatto un balzo indietro ed infine c’eri quando lo abbiamo fatto in avanti. Non ti accontentavi di presenziare alle partite casalinghe, ma facevi di tutto per venire anche in trasferta e guai a perdersi un’amichevole!
Sempre con il sorriso sulle labbra ed un incoraggiamento per tutti, per noi ci sei sempre stata: il tuo era un sostegno saldo ed incondizionato, molto raro e per questo motivo preziosissimo. D’ora in poi la gradinata centrale del nostro palazzetto avrà un posto vuoto: ci vorrà un po’ di tempo prima di realizzare completamente che non entrerai più in palestra con il tuo abbonamento in mano e la tua maglia biancoazzurra addosso, così come ci vorrà un po’ prima di accettare il fatto che a fine partita non riceveremo più i tuoi complimenti e i tuoi sguardi garbati.
Con la tua presenza, il tuo tifo, il tuo sostegno e la tua bontà ci hai sempre trasmesso una grande forza e ti chiediamo di continuare a farlo: siamo convinti infatti che lassù, da qualche parte, tu ti sia già posizionata sugli spalti e, con la sciarpa al collo, all’ennesimo fischio iniziale tu sia pronta a goderti lo spettacolo e a tifare per noi, come hai sempre fatto. Non ce la sentiamo proprio di dirti addio: il nostro dunque è un arrivederci con la consapevolezza che, ovunque tu sia in questo momento, in realtà sarai sempre con noi. Ciao Lorena, ci mancherai terribilmente”.
In aggiunta a questo sentito messaggio, attraverso il portavoce del club Matteo Apolloni, viene preannunciato un ricordo tangibile in memoria alla tifosa numero uno: “é sempre stata una persona lodevole e la sua vicinanza, fin dal 2003, ci ha accompagnato praticamente ad ogni partita. Probabilmente ha assistito a più gare lei rispetto a noi dirigenti, non si perdeva nemmeno le amichevoli. Vederla in tribuna nei mesi recenti – conclude – e sapendo della malattia, dava una marcia in più a tutti coloro che scendevano in campo. Faremo in modo di ricordarla sempre, questa è una promessa, attraverso un torneo o un evento che dedicheremo alla sua memoria“.
Il giorno dell’ultimo saluto a Lorena è stato fissato a lunedì, giorno di Pasquetta, alle 9.30, presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Carrè. Insieme ai familiari, ai colleghi di lavoro, e a tutti gli amici che hanno avuto modo di conoscerla e apprezzarla, ci saranno anche le bandiere e i giocatori di ieri e di oggi della sua squadra del cuore. Per una volta, seppur stretti nel dolore, non per ricevere i suoi applausi ma per riservarli a lei e farli sentire fino al cielo.