Maxi assembramento all’ex Mercatone Uno per la vendita fallimentare: è caos
Oltre mille persone dentro e fuori l’ex punto vendita del Mercatone Uno a Carrè, dove da oggi è prevista una vendita fallimentare ampliamente pubblicizzata. Dopo pochi minuti l’entrata è stata interdetta al pubblico, visto l’afflusso oceanico di gente giunta anche da fuori provincia. Inizialmente è iniziata a circolare la voce secondo cui la riapertura sarebbe stata di nuovo consentita solo dalle 15 di sabato pomeriggio, ma nel frattempo è stata disposta la sospensione dell’attività per un minimo di 5 a un massimo di 30 giorni.
Nel frattempo sul posto sono giunte due pattuglie di polizia locale Nord Est Vicentino, con quattro operatori che hanno avuto il loro bel daffare per dirimere “il traffico” stavolta di acquirenti e calmare gli animi, visto che più di qualcuno ha maldigerito l’attesa e poi l’invito a tornare a casa. Una situazione ad alta tensione gestita dagli agenti nel migliore dei modi, facendo defluire la ressa in maniera ordinata e abbattendo così i rischi sia dal punto di vista sanitario che di qualche escandescenza. Lo stop in via cautelativa all’ingresso al grande stabile giallo da tempo senza più insegne, che ospitò il punto vendita di Mercatone Uno per l’Altovicentino e in procedura di fallimento, è stato perentorio dopo aver accertato che non sussistevamo adeguate misure di regolamentazione degli accessi. La società proprietaria della merce in esposizione nelle filiale di Carrè è stata quindi multata con 400 euro per non aver predisposto le dovute misure anti assembramento, o comunque insufficienti alla prova dei fatti. Alla sanzione si aggiunge la chiusura coattiva da 5 a 30 giorni.
Da almeno 40 minuti prima dell’apertura si erano assiepate decine di persone in cerca dell’occasione dell’anno in fatto di mobili e arredamento, in attesa delle 10, orario indicato per il libero accesso. Peccato che gli assembramenti siano vietati dalle norme anticovid e lo shopping non vale affatto come “causa di necessità”. La corsa sfrenata e in alcuni casi compulsiva al presunto affare imperdibile ha fatto dimenticare, alla maggior parte degli affannati clienti, i pericoli connessi al sovraffollamento di persone. Scene viste solo in tv in occasione dei “Black Friday” americani stamattina, risolte dopo circa un’ora di lavoro del personale aziendale ma soprattutto degli agenti del comando thienese, che si sono dovuti far carico di intervenire al loro posto.
All’apertura delle porte scorrevoli è stato il caos, come testimoniato da alcuni tra i presenti che hanno preferito “girare i tacchi” e tornare sui propri passi, con due membri della vigilanza tentare inutilmente di mettere ordine e all’esterno code in ingresso al parcheggio fino alla rotatoria sulla strada provinciale verso Piovene Rocchette, di fatto paralizzando il traffico. Non sono mancati momenti di tensione e piccate proteste per fortuna limitatesi al piano verbale, sia di fronte alle casse che all’esterno, dopo l’ordine di transennare le due entrate ai parcheggi, con del personale inviato ad avvisare chi giungeva – alcuni a bordo di furgoni – dell’impossibilità di accedere alla svendita. Per nulla rassegnati a inserire la retromarcia e a rinunciare alla “bolgia”, parecchi automobilisti hanno intasato le vie laterali della zona industriale, lasciando le auto posteggiate “alla buona” e recandosi a piedi verso l’ingresso, prima di desistere a fronte delle porte serrate. Osservando, chi con rabbia chi con malinconia, i primi clienti uscire con sedie, scarpiere e quant’altro caricati sulle spalle.