Caso Scarpellini, sul consiglio comunale a Thiene botta-risposta fra maggioranza e opposizione
Continua a tenere banco a Thiene la polemica sulle dimissioni del comandante del consorzio di polizia locale Nordest Vicentino (Ne.Vi.) Giovanni Scarpellini e in particolare sulla scelte del presidente del consiglio comunale thienese, Andrea Zorzan, di tenere a porte chiuse la seduta del 25 ottobre, per motivi di privacy. La richiesta urgente di un consiglio comunale dedicato all’argomento era venuta dai consiglieri di Minoranza Manuel Benetti, Andrea Busin, Giulia Scanavin.
“Sono molto amareggiato che l’amministrazione comunale abbia deciso di trattare un argomento così importante per Thiene con un consiglio comunale a porte chiuse – commenta Andrea Busin (gruppo Lega) –. Qui si sta perdendo, se non lo si è già persa, la leadership di Thiene come capofila sulla sicurezza dei Comuni dell’Alto Vicentino e noi, questo argomento, lo discutiamo a porte chiuse? Qualcuno dovrà rendere conto ai thienesi il danno che si andrà a creare. Da quanto si legge sui media locali agli altri Comuni del consorzio non importa se c’è Thiene capofila o Schio, a loro basta che il servizio continui a funzionare. È Thiene però che sta facendo una figura pessima, viene scalzata come capofila da Schio in un servizio che è stato creato, da lungimiranti amministratori thienesi, 18 anni fa. Il nostro intento – conclude Busin – era di dare un contributo per far desistere le dimissioni di Scarpellini in modo che rientrasse sulla decisione presa. È una figura importantissima per Thiene e molto amato dai thienesi. Non lo si può trattare come un qualsiasi dipendente e lasciarlo andare con questa indifferenza”.
Sulla questione intervengono con un comunicato unitario anche i consiglieri comunali di maggioranza. “Le recenti notizie apparse sulla stampa locale sulla vicenda che interessa il Consorzio di Polizia Locale Ne.Vi. – scrivono – hanno innescato curiosità e preoccupazione nei cittadini, ma anche commenti strumentali nei confronti dell’Amministrazione Comunale in carica. Come maggioranza ci siamo finora astenuti dall’intervenire per non alimentare confusione e polemica in una vicenda delicata. In più occasioni interventi scomposti e dichiarazioni inesatte lasciavano intendere che ci fosse, in tutto questo, responsabilità diretta del sindaco Michelusi e dell’amministrazione thienese, accusata di non essersi adoperata in azioni concrete per scongiurare le dimissioni del comandante, ad oggi non ancora formalizzate“.
“Vogliamo qui sottolineare – prosegue la nota – che l’unico ente coinvolto nella vicenda e che ha in sé la titolarità di tutte le azioni passate e future è il Consorzio di Polizia Locale Ne.Vi. Spesso vi è stata una confusione, a volte alimentata ad arte, tra Consorzio e Comune di Thiene che invece sono due enti distinti e autonomi, ancorché quest’ultimo sia tra i diciassette soci quello con quota maggioritaria. È corretto qui ricordare il grande lavoro che il CdA del Consorzio sta compiendo per trovare le diverse soluzioni volte a garantire la continuità dell’elevato standard di servizio offerto dal Consorzio per la sicurezza e la legalità sul territorio”.
“La maggioranza consiliare – scrivono ancora i consiglieri di maggioranza – esprime gratitudine e stima nei confronti del comandante Scarpellini per quanto si è costruito attorno alle competenze dell’intero consorzio grazie ad una guida capace e generosa. Come maggioranza, vogliamo esprimere piena solidarietà e fiducia al sindaco Michelusi, bersaglio di polemiche infondate e strumentali rispetto al suo operato in quanto attuale presidente del CdA del consorzio, che non risulta peraltro coinvolto nel giudizio avanti la Corte dei Conti; questione, questa della Corte dei Conti, che è ormai di dominio pubblico. Sottolineiamo che la delicatezza del provvedimento che vede interessati più soggetti ci impone di non interferire in alcun modo sul procedimento in atto, con la massima attenzione alla privacy dei diretti interessati. Non si tratta, come qualcuno lascia intendere, di tenere nascosto qualcosa o di venire meno alla trasparenza che un’amministrazione deve avere nei confronti dei cittadini, bensì di tutela e rispetto delle persone, oltre che dell’ottemperanza della specifica normativa in materia di giustizia contabile e dei regolamenti comunali”.
“L’accoglimento della richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, decisa a porte chiuse da parte del Presidente, – conclude la nota – trova dunque il pieno rispetto del quadro normativo e pone il Consiglio nelle migliori condizioni operative per poter svolgere in modo sereno una discussione così delicata che deve essere, e speriamo lo sia, costruttiva da parte di tutti. Chi legge questa decisione, ovvero la seduta segreta, come mancanza di trasparenza nei confronti della Città lo fa in modo strumentale per alimentare una sterile polemica politica, screditando l’operato dell’intero Consiglio agli occhi della Cittadinanza. Siamo consapevoli che il ruolo di amministratore porta con sé responsabilità e doveri che, come in quest’occasione, trovano la massima espressione nella riservatezza e non nella pubblicità del proprio operato”.