Gas Jeans, in 50 rischiano il posto di lavoro. Appello alla Regione dai sindacati
Dipendenti in sciopero davanti alla Gas Jeans, con un sit-in a oltranza ogni mattina. Sarebbero 50 i posti di lavoro a rischio, persone che si ritrovano nel piazzale d’ingresso dell’azienda di Chiuppano reclamando diritti contributivi e stipendi regolari e denunciando la precarietà degli addetti alla logistica. Ieri pomeriggio l’incontro tra il segretario regionale della Filt Cgil Romeo Barutta e i rappresentanti del “Gruppo Roger Spa” e della “cooperativa Avior”, che hanno sede in Lombardia e gestiscono il personale del reparto attualmente in stato di agitazione. Di fatto, secondo il sindacato, una fumata nera dopo l’incontro con le due distinte cooperative.
Il rischio, secondo i portavoce delle maestranze in stato di agitazione, consiste in circa il 70% di possibili licenziamenti. “L’incontro ha prodotto un nulla di fatto – afferma Barutta – anzi si è addirittura concretizzato il pericolo temuto, ovvero che la situazione stia precipitando e che lo sciopero abbia evidenziato tutte le criticità di una filiera troppo lunga e di conseguenza di una catena di irresponsabilità. La ristrutturazione in casa Gas – prosegue Barutta – evidentemente finisce per colpire coloro che sono in una posizione più debole”. I lavoratori, va sottolineato, non dipendono direttamente dal marchio fondato dalla famiglia Grotto negli anni ’70, ma dalle cooperative affidatarie della gestione logistica.
I nodi spinosi vertono sui contributi previdenziali e sulla regolarità delle retribuzioni. “Nessun passo avanti sulla vertenza – spiega il segretario regionale Filt – per regolarizzare i versamenti di oltre un anno di lavoro, e riuscire ad applicare l’intervento del fondo del settore per il calo di produzione. La situazione è kafkiana: le aziende dicono di averli effettuati regolarmente all’Inps, ma non forniscono le prove. E il sindacato dopo una verifica all’istituto di previdenza non trova traccia dei pagamenti. Alla luce di questo – rivela Barutta – ci siamo appellati alla responsabilità sociale del committente chiedendo un intervento immediato e risolutivo che potrebbe giungere nei prossimi giorni”.
Una situazione tanto tesa quanto ingarbugliata che finirà sul tavolo della Regione Veneto. Tradotto, sotto gli occhi dell’assessore Elena Donazzan: “ci appelliamo – ha detto il sindacalista – alla sua disponibilità di organizzare un tavolo urgentissimo per mettere insieme tutti gli attori coinvolti, finalizzato a conservare l’occupazione e il futuro del noto marchio del fashion vicentino”.
Anche stamattina, intanto, i lavoratori della logistica proseguiranno con la protesta silenziosa, confermando la postazione sit-in.