Ospedale, sindaci dell’Alto Vicentino contro la Regione: “Umiliati e presi in giro”
Otto mesi passati a mediare con garbo istituzionale, chiedendo garanzie per il futuro dell’ospedale di Santorso si infranti in tre giorni addosso al muro eretto dalla Lega in Regione al fine di accontentare i forti politici bassanesi, impegnati in una campagna elettorale per portarsi a casa la sedia di primo cittadino della città del Grappa, per la quale sembrano disposti a passare sopra al buon senso istituzionale verso chi rappresenta altri territori. Disponibili, forse, pure a sacrificare il candidato sindaco del proprio partito a Schio, che ora si trova ora in forte difficoltà.
E’ questo lo scenario attorno al quale è avvenuta la dura presa di posizione, stamane, dei sindaci dell’Alto Vicentino, “delusi” (nel caso più soft), “presi in giro”, “umiliati e offesi” (quelli più arrabbiati) per quello che ritengono un voltafaccia avvenuto in Regione con l’approvazione delle schede sanitarie in Quinta Commissione consiliare. Schede che martedì dovrebbero tornare martedì nelle mani del presidente Luca Zaia per l’approvazione definitiva in Giunta. In buona sostanza, si tratta dei numeri che fissano la situazione degli ospedali veneti (reparti, posti letto, dotazioni di personale) per i prossimi cinque anni.
Così, stamane, all’inaugurazione del della nuova medicina di gruppo integrata di Chiuppano dove erano presenti i vertici dell’Ulss 7 Pedemontana (a partire dal Commissario Bortolo Simoni) e l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, alcuni primi cittadini – che in precedenza avevano tenuto una conferenza stampa con le testate locali – si sono rifiutati di entrare nell’auditorium dove si tenevano i discorsi di rito.
Nelle schede, fra le altre cose, è sparito il primariato di otorinolaringoiatria, che i sindaci avevano chiesto di mantenere; idem per il reparto di urologia, che era un’eccellenza e per il quale si attendeva il concorso per un nuovo primario, e nefrologia.
“Eravamo i primi della classe su molti servizi – chiosa il presidente del Comitato dei Sindaci del Distretto 2 Robertino Capozzo, sindaco di Lugo – perché non si sono ascoltate le istanze dei sindaci dell’Alto Vicentino?”. “Ci hanno bastonato! Dove sono i due politici del territorio presenti in Consiglio Regionale? – polemizza Ruggero Gonzo, sindaco di Villaverla, fra i più furiosi – L’ultima volta che ci siamo ritrovati a Venezia con Zaia, ci aveva espressamente assicurato che non c’era alcun rischio che l’ospedale di Santorso diventasse subordinato a quello di Bassano, la Lanzarin idem. Dall’altra parte Donazzan, Finco e Bizzotto invece hanno portato a casa il risultato. E’ bastato che i sindaci del Bassanese avviassero una raccolta firme e son state accolte tutte le loro istanze. Ora questi politici non vengano qui a chiedere i voti!”.
“Dopo otto mesi di lavoro – spiega il sindaco di Schio Valter Orsi – questi sono i risultati. Qui si tratta di rapporti fra istituzioni, chi ha fatto queste scelte a Venezia deve risponderne ai cittadini. Avevamo lavorato per portare a casa buoni risultati per il territorio, son bastati tre giorni e un gruppo di persone per distruggere tutto. Se sono responsabili dovrebbero dimettersi. Questo è solo un disegno elettorale. Le schede son state diffuse alla stampa prima che a noi, è uno schiaffo ai cittadini. La dirigenza non dovrebbe mettere piede sul nostro territorio, non possono continuare a dire che va tutto bene. La sanità veneta è diventata una gestione delle tessere e non della salute. Come si fa a prevedere Emodinamica 24 ore su 24 a Bassano quando non si è in grado di garantirla ora a Santorso? Stiamo tornando indietro anni luce”.
“Sugli ospedali i sindaci non hanno competenze, come sul sociale – spiega il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto – ma le schede che erano giunte in Quinta Commissione non erano male. In tre giorni è cambiato tutto. Da quanto abbiamo letto sui media, perché noi le schede ospedaliere non le abbiano ancora viste. Mi sento umiliato e offeso, la pari dignità dei due ospedali è andata a farsi benedire. Dovevano dirci che il loro obiettivo era far diventare il nostro ospedale vassallo del San Bassiano. Se la situazione è questa, meglio passare sotto l’Ulss Berica”.
“Siamo stati politicamente abbandonati a noi stessi” aggiunge il sindaco di Marano, Marco Guzzonato. “Abbiamo mandato molti messaggi a Venezia in questi mesi, siamo stati alle calcagna della Regione, senza mai mollare e non lo faremo ora” spiega il sindaco di Santorso, Franco Balzi.
L’assessore Lanzarin e il commissario dell’Ulss Pedemontana Bortoli, all’uscita si son fermati pochi minuti con i sindaci, cercando di garantire ancora una volta che non cambia nulla e annunciando un incontro in Regione a breve. “Sul problema del pronto soccorso convocheremo a breve un incontro con tutti i primari – ha ggiunto – e Santorso rimane un ospedale spoke, non cambierà niente. Il problema del personale lo abbiamo dappertutto”.