Addio a “Toni Chitarra”: suonava nei bar e per gli anziani. Fatale la caduta in bici sul ponte
Il nome della vittima dell’incidente costato la vita a un uomo nel tardo pomeriggio di ieri, sul ponte di Sant’Agata che tra i comuni di Cogollo del Cengio e Piovene si erge sopra il corso del torrente Astico, si è diffuso nella serata di mercoledì 5 aprile. Il pensionato di 79 anni caduto dalla bici sbattendo il capo è Antonio Buzzaccaro, una persona assai nota da anni in tutto l’Altovicentino con il soprannome di “Toni Chitarra“.
Uomo che, nel suo caso, è quanto mai lecito definire come “d’altri tempi”: amava passare il tempo libero cantando e suonando in compagnia nei bar e nelle osterie allietando i presenti e divenendo una sorta di emblema del folklore nostrano, al 100% da autodidatta. Sempre con l’inseparabile strumento musicale sempre a tracolla e con il cappellino in testa, era una persona timida di natura che si trasformava appena muoveva le dita e dava voce alla sua passione artistica. Si dilettava con la fisarmonica e l’ocarina talvolta, proponendo un repertorio di musicisti italiani anche ricercato, oltre a proporre brani composti da lui stesso.
Che si trattasse di musica o di parlare di calcio o di ciclismo, sport che lo appassionavano, era un piacere chiacchierare con lui, per giovani e anziani allo stesso modo. Spesso andava ad intrattenere gli ospiti del centro anziani del paese e qualcuno lo “ingaggiava” per feste tra amici e compleanni. “Toni” Buzzaccaro era autosufficiente e viveva da solo a Piovene, nel centro cittadino sotto il Monte Summano, dove aveva vissuto con la sorella Leonia, mancata di recente. Da lì il pensionato si spostava praticamente, prima in Vespa e negli ultimi anni su una bicicletta elettrica, per andare a trovare amici gestori di locali pubblici e intrattenere i clienti, facendo vibrare le corde della sua chitarra e cantando insieme a loro in cambio di un semplice sorriso o al massimo di un buon bicchiere di vino.
Anche a Zanè, quasi una seconda casa per lui, ieri sera la notizia della morte ha pervaso di tristezza la serata. In particolare presso l’Antica Ostaria Fance, dove “Toni Chitarra” è stato una presenza gioviale fissa nelle serate d’estate, suonando perfino con degli amici violinisti e creando un’atmosfera irripetibile. Come confermano i proprietari Donata ed Edoardo, tra i primi a sapere ieri della tragedia, si sta pensando a una serata di musica in suo omaggio in futuro. “Nelle sera di primavera e d’estate era qui con noi praticamente ogni altra sera – raccontano all’indomani -, perdiamo una persona magnifica che sapeva creare un qualcosa di speciale e qui si era fatto molto amici, facendoci conoscere della canzoni sue e anche di cantautori italiani meno noti, aveva un repertorio tutto suo originale. Lo ricorderemo come merita, personaggi come Toni se ne trovano purtroppo pochi di questi tempi”.
Il 79enne piovenese era in sella proprio alla sua bicicletta ieri poco prima delle 17, diretto probabilmente di rientro casa. Scendendo a valle lungo il ponte sull’Astico avrebbe perso il controllo del manubrio, sbattendo violentemente la testa e rimanendo incosciente a terra. Subito degli automobilisti di passaggio hanno soccorso l’anziano e attivato la richiesta di aiuto al 118, in un orario in cui in pochi minuti si è formata una doppia lunga colonna di veicoli su entrambe le direzioni, di fatto bloccando il passaggio sul viadotto. Una volta sul posto, i soccorritori del Suem 118 giunti dall’ospedale di Santorso hanno tentato di salvarlo, inutilmente.
Già nelle prime ore all’indomani della morte di Antonio, sui social in tanti hanno espresso il proprio cordoglio, postando immagini e descrivendo con i propri ricordi di serate in allegria gli incontri con un personaggio che non poteva passare inosservato, come non poteva che suscitare simpatia. La data del funerale sarà resa nota nei prossimi giorni, in attesa che dalla Procura di Vicenza giunga il nulla osta per la sepoltura. Sembra ormai assodata la dinamica dell’incidente sul ponte, smentendo l’investimento e quindi la voce che circolava poco dopo il fatto. Antonio sarebbe caduto da solo sull’asfalto, in malo modo, forse a causa di una folata di vento o per un attimo di distrazione, purtroppo fatale.