Dopo la casa “derubata”, l’aggressione alla figlia: “Se mi denunci faccio una strage”


Non c’è pace per Oliviero Mioni, il pensionato di Cogollo del Cengio che da oltre un anno non può entrare in possesso nè vendere l’immobile di proprietà perché occupato – con uno stratagemma – da cognato e nipote. Ad aggravare una situazione già pesante, in questi giorni, l’aggressione fisica che la figlia Jessica avrebbe subito proprio dal cugino con una prognosi di qualche giorno.
La vicenda ha inizio a fine 2023, come Mioni ha raccontato direttamente ai microfoni della trasmissione di Retequattro “Fuori dal Coro”. Dalla casa in eredità a lui e alle due sorelle dopo la morte della madre, alla volontà di venderla, sino all’ingresso, senza accordo né preavviso, di cognato e nipote, agevolati dalla sorella maggiore che, pur da anni in un altro paese, avrebbe avuto lì la residenza.
E poi le angherie subite da Oliviero stesso che a fianco della palazzina contesa possiede un piccolo lotto di terra di cui è titolare esclusivo ma che di fatto non può godere, sino all’ultimo grave episodio che ha coinvolto anche la figlia: “Eravamo andati lì per sistemare un po’ di cose e portar via delle recinzioni – riferisce il pensionato di Cogollo – e come sempre questo diventa motivo di tensione. Per questo non vado più da solo, ho paura: con me è venuto quindi anche mia figlia, il suo compagno e suo padre. Mentre stavamo caricando l’auto, mio nipote ci ha sbarrato la strada con l’auto per impedirci il passaggio: così siamo stati costretti a chiamare i carabinieri, già comunque in arrivo perché frattanto chiamati anche dal nipote stesso”.
Un copione ormai consolidato – sempre stando a quanto riporta Mioni – con gli uomini dell’Arma ripetutamente interpellati dagli inquilini “abusivi” riferendo ipotetiche – e sinora non verificate – situazioni di pericolo tali da compromettere la loro serenità, peraltro vigilata da un’occhio elettronico di una telecamera puntato proprio verso la proprietà terriera del pensionato: “Dopo che i carabinieri se n’erano appena andati – racconta ancora scosso Mioni – mio nipote è uscito come una furia, accanendosi contro mio figlia e sferrandole, tra gli altri, un violento calcio nel ventre. Solo l’intervento di mio genero, ha evitato il peggio”.
Preoccupazione per la situazione ormai fuori controllo espressa anche dal legale di fiducia, l’avvocato Deborah Squarzon, che ora patrocinerà anche Jessica in un procedimento penale ormai inevitabile: “Secondo quanto riferito dal Mioni e dalla figlia – asserisce la difenditrice – il nipote, non contento, avrebbe raggiunto la ragazza in Pronto Soccorso e, dopo un’inziale negazione degli eventi, avrebbe minacciato “una strage” qualora fosse stato denunciato, cosa che invece è stata prontamente fatta. Ad inizio settimana faremo il punto della situazione, ma è chiaro che tutto questo è inaccettabile e faremo quanto possibile per ripristinare uno stato di diritto oltre che per tutelare a questo punto anche l’incolumità dei miei assistiti”.
“Senza casa nè orto: mi stanno portando via anche la salute. E nessuno fa nulla”
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