Dramma di Cogollo: il passeggero è sopravvissuto allo schianto. Dolore per Alessio
Il percorso per la guarigione dovrà passare per parecchi settimane di riabilitazione ma, almeno lui, il ragazzo classe ’98 gravemente ferito, salvo imprevisti sopravviverà al tragico schianto della notte tra venerdì e sabato a Cogollo del Cengio. Un attimo fatale in cui l’amico fraterno Alessio Costa è spirato in seguito ai politraumi riportati nel ribaltamento dell’auto in località Schiri, morendo sul colpo.
Quest’ultimo si trovava alla guida del veicolo, una Subaru Impreza, semidistrutto dopo gli impatti multipli sull’asfalto e gli ostacoli a bordo carreggiata. Per B.C., invece, il destino ha riservato un’altra chance, che dovrà però oltrepassare un primo muro, costituito dal dolore fisico e psicologico di questi momenti conseguenti al dramma che ha vissuto in prima persona. La prognosi rimane comunque riservata, sarà sciolta dai medici solo nei prossimi giorni.
L’INCIDENTE. Erano circa le 2.40 del mattino quando, lungo la Sp 350 “Valdastico” tra i territori Arsiero, Velo e Cogollo, la vettura in uscita da un tratto di curva si è trasformata in una scheggia impazzita, finendo fuori strada dopo più ribaltamenti. Adagiandosi alla fine su tettuccio e cofano dopo l’abbattimento della recinzione limitrofa e la “fine corsa” propria di fronte allo stabilimento di Siderforgerossi Group dove Alessio, di soli 21 anni, lavorava come tornitore dopo gli studi superiori. Sull’asfalto reso viscido dalla pioggia, in direzione Piovene, i segni della lunga frenata come rilevato dai carabinieri.
LA VALLATA. La notizia della sua morte ha gettato uno sconforto immane nella vallata dell’Astico e in generale in tutto l’Altovicentino per la giovane vita spezzata, e per la sciagura capitata a una famiglia numerosa e conosciuta a Velo d’Astico, distante poche centinaia di metri dal luogo della tragedia. I tre fratelli e i genitori di Alessio, affranti e increduli di fronte alla notizia della grave perdita, ne piangono il ricordo, insieme ai tanti amici rimasti con il nodo alla gola dopo aver appreso di quanto accaduto. A cercare di offrire loro un minimo conforto anche le parole delle autorità delle cittadine coinvolte nel lutto, da Velo a Cogollo, teatro dello schianto, fino ad Arsiero, dove vive il ragazzo alle prese con il percorso di cura appena intrapreso in ospedale.
LE INDAGINI. Secondo le prime rilevazioni, l’ipotesi più concreta si riferisce a un’uscita autonoma di strada della Subaru, probabilmente causata dal mix di velocità e asfalto scivoloso visto il maltempo che aveva caratterizzato la serata. Una distrazione, un guasto meccanico, un malore o altre ragioni compatibili con la dinamica dell’incidente non vengono comunque scartate a priori. I carabinieri incaricati delle indagini della Compagnia di Schio, interpellati già sabato all’indomani dell’incidente mortale, si erano riservati di sentire l’amico sul lato passeggero, non appena sarebbe stato possibile, per raccogliere la sua testimonianza e poter dare conferma o meno alla versione della prima ora. Non ci sarebbero altri testimoni, vista la tarda ora, in transito al momento della disgrazia. Intanto la famiglia Costa rimane in attesa del nulla osta della Procura di Vicenza, per poter disporre delle spoglie del figlio ed organizzarne la cerimonia di addio e la sepoltura.