Il gemellaggio ‘rifiorisce’ dopo 4 anni: alla Don Carlo Frigo arriva Mauthausen
Ha 24 anni tra pochi mesi ma il tempo dell’amicizia ha ancora il volto radioso di un ragazzino. Anzi di tanti ragazzi e ragazze che oggi hanno riabbracciato dopo 4 lunghi anni alcuni pari età delle scuole di Mauthausen, arrivati a Cogollo del Cengio per rinsaldare quel legame mai venuto meno nonostante la distanza chilometrica e quella imposta dalla pandemia.
E’ stata infatti una giornata di gioia e di canti quella che si è celebrata questa mattina nel piccolo anfiteatro della Don Carlo Frigo, il plesso consortile condiviso tra i Comuni di Cogollo e di Caltrano dove ha sede la Scuola Secondaria di Primo Grado: ospiti attesissimi con le loro insegnanti alcuni alunni austriaci, per tre giorni in paese per ricordare quel gemellaggio tanto voluto dall’allora sindaco di Cogollo Ermenegildo Colombo che valse le cronache nazionali e la partecipazione fattiva di tutto il paese oltre che delle sue associazioni.
E testimoni odierni di quei sentimenti sono stati proprio gli studenti che, dopo una calorosa accoglienza nelle aule, si sono esibiti in una serie di canti e di performance molto apprezzate: nulla di lasciato al caso, grazie al gran lavoro del corpo docente per declinare i buoni insegnamenti civici nei testi musicali, capaci sì di coinvolgere ma anche di far riflettere sul valore di diritti acquisiti non senza sacrificio. Emozioni con il brano ‘Here’s to you’ col quale Ennio Morricone volle tributare il suo omaggio a Sacco e Vanzetti, giustiziati senza un giusto processo: applausi per Morgan, allievo della 3B che invece ha magistralmente eseguito ‘Nuvole bianche’ di Ludovico Einaudi, un elogio in note alla leggerezza dove ciascuno può inserirsi pensando alla propria vita e all’autenticità di legami senza tempo.
Prima del ‘rompete le righe’, significativi gli interventi di Debora Ossato, Assessore all’Istruzione del Comune di Cogollo, che ha ribadito come questi momenti “gettino le basi per un futuro di collaborazione lontano da pericolose divisioni e da guerre”, così come poi ribadito anche dal primo cittadino di Caltrano Luca Sandonà, che ha simpaticamente ricordato la sua gita a Mauthausen, da alunno della Don Carlo Frigo, ancor prima che il gemellaggio diventasse una realtà a tutti gli effetti. “Non senza scordare – le parole del Sindaco a spiegare le ragioni più profonde dell’unità dei popoli – che si può essere orgogliosamente caltranesi, fieri delle proprie tradizioni, essendo allo stesso tempo anche cittadini italiani ed europei”.
Alla comitiva austriaca, che domani visiterà Verona accompagnata da una rappresentanza di studenti e dal Consiglio Comunale Ragazzi prima di ripartire venerdì alla volta di Mauthausen, il dono di una maglietta e di alcune guide dei monumenti più belli della terra veneta.
Grande soddisfazione della Dirigente Scolastica Susanna Busolo, grata ai suoi ragazzi per l’impegno profuso, coordinati dai Prof che solo alla fine, acclamati dai loro alunni, si sono sciolti in un ballo finale in mezzo ai ragazzi quasi increduli, ma pronti a guidarli a tempo di musica.
Inevitabile in chiusura anche il canto simbolo da sempre del gemellaggio, ‘Io vagabondo’ dei Nomadi, attuale nonostante i suoi cinquant’anni, cantato a squarciagola anche dai piccoli ospiti: un inno alla libertà, figli di un mondo con unico confine il cielo e le sue stelle.