“Ladri di case”, parla il legale: “Al vaglio l’atteggiamento del Comune, non lasceremo nulla di intentato”

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Uno spiraglio di luce finalmente si intravede nell’intricata vicenda di Oliviero Mioni, il pensionato residente a Cogollo del Cengio che da oltre un anno combatte invano per rientrare in possesso di un immobile che sarebbe anche suo, ma che nei fatti è stato occupato senza titolo da cognato e nipote.

Un calvario fatto di angherie e dispetti, troppo a lungo inascoltato dalle istituzioni e con l’assillo che persino le forze dell’ordine, continuamente chiamate in causa dai parenti “abusivi” spesso per futili motivi, non credano alla sua buona fede. Una condotta invece sulla quale non ha avuto dubbi la magistratura, che nei giorni scorsi ha archiviato le denunce a carico dell’ex operaio, impossibilitato non solo a godere dell’immobile frutto di un’eredità, ma anche di poter raggiungere quei terreni, di sua esclusiva proprietà, attigui alla casa occupata da padre e figlio capaci invece – come riferito da Oliviero stesso – delle peggiori vessazioni. “Mioni si è rivolto a me nelle ultime settimane – spiega l’avvocato Deborah Squarzon, che si è subito presa a cuore la questione – e devo dire che ho trovato un uomo fortemente provato dalle vicissitudini di questi mesi. Analizzati i fatti, abbiamo anzitutto accolto con favore l’archiviazione: di conseguenza ora va da sè una controdenuncia per calunnia, anche per ristabilire quel senso di giustizia che mi pare un po’ smarrito”.

La villetta oggetto del contenzioso

Ma altri sono i dubbi che non convincono la nota avvocato scledense, a partire dalla residenza che il comune di Cogollo ha rilasciato alla sorella maggiore del pensionato Angilena che, nell’immobile che avrebbe dovuto spartire con Oliviero e un’altra sorella, ha invece introdotto marito e figlio con decisione unilaterale, cambiando le serrature della villetta e rendendosi di fatto irreperibile: “La residenza, procedura che di solito prevede l’accertamento della sussistenza del requisito di dimora abituale – spiega Squarzon – è stata concessa a una persona che da anni vive stabilmente in un altro paese: è legittimo, quindi, che ci si chieda come sia potuto succedere. Per questo ho richiesto formalmente un accesso agli atti al comune e vedremo cosa emergerà. Nel frattempo abbiamo richiesto anche che venga riconosciuta almeno un’indennità di occupazione: siamo quindi in attesa di un cenno del collega avvocato della controparte”. Un caso salito anche agli “onori” della cronaca nazionale quello di Oliviero Mioni, finito in trasmissione da Mario Giordano su Retequattro proprio per denunciare l’assurdità del suo caso: che ora, grazie al piglio e alla determinazione del nuovo legale, potrebbe finalmente dipanarsi e regalargli un po’ di quella serenità perduta.

“Senza casa nè orto: mi stanno portando via anche la salute. E nessuno fa nulla”