Oltre 300 donatori di sangue sul Cengio, pensando al Sessantesimo della Fidas
“Il nostro è uno stile di vita, un modo di vivere in cui crediamo e, proprio per questo, più volte l’anno ripetiamo questo atto di solidarietà ed amore nei confronti di chi soffre, al contempo contribuendo a monitorare il nostro stato di salute”. Con queste parole il presidente provinciale di Fidas Vicenza, Mariano Morbin, è intervenuto questa mattina nella chiesetta del Monte Cengio, dove si è svolta la Festa annuale del donatore di sangue.
Tra i presenti lo storico donatore di sangue e dirigente associativo Renato Dal Zotto, i sindaci di Cogollo del Cengio e Val Liona, il professor Pasquale Piccinni, primario in pensione della Rianimazione del San Bortolo ed il prof. Claudio Ronco, primario di nefrologia del San Bortolo con la dottoressa Emanuela Canale, la coordinatrice del 60° di Fidas Vicenza, Paola De Rosso e Paola Baggio, presidente provinciale dell’Aido di Vicenza.
Sono oltre 18 mila i donatori in forza nella provincia di Vicenza, dei quali 3580 con età inferiore ai 28 anni, 9523 dai 29 ai 50 anni e la restante parte con età superiore ai 50 anni. Quasi 1700 sono i nuovi donatori che hanno creduto in Fidas Vicenza, ma soprattutto hanno sposato la filosofia della solidarietà, credendo che il proprio gesto possa contribuire a salvare delle vite. Numeri considerevoli, quelli di Fidas Vicenza, che è anche la prima federata in Veneto e la terza d’Italia.
Centinaia di donatori sono arrivati da tutta la provincia di Vicenza, per unirsi a questa grande festa della solidarietà, che è iniziata, come di consueto, con la santa messa officiata da don Antonio Guarise, della parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice a Thiene. Tra i temi affrontati dal presidente nel suo intervento, l’esigenza di andare a donare almeno due volte l’anno: “Abbiamo sempre più bisogno di sangue e non possiamo permetterci di esaurire le riserve, ai danni del malato. Analogamente, serve una sempre più efficiente programmazione, cosa che sta già avvenendo grazie alla gestione delle chiamate ed alla donazione su appuntamento, in cui abbiamo fortemente creduto. Tuttavia, dobbiamo andare avanti convinti ed organizzati”.
Il presidente Morbin ha ricordato non solo i risultati positivi del 2017, che ha chiuso in attivo, ma anche l’esigenza di guardare al futuro con ottimismo, naturalmente lavorando duramente, in vista del 60° di fondazione dell’associazione. “Il 2019 sarà un anno impegnativo per Fidas Vicenza – conclude il presidente Morbin – in quanto celebreremo i sessant’anni di attività e lo faremo con una serie di eventi che coinvolgeranno non soltanto i donatori, ma l’intera città berica, tutti i vicentini, che da sempre si contraddistinguono per altruismo e capacità di fare del bene. Siamo certi che il futuro continuerà a riservarci grandi soddisfazioni”. La festa al Monte Cengio si è conclusa con il tradizionale pranzo e con molti divertenti momenti di intrattenimento.