Espulso a gennaio torna in Italia spacciandosi per turista. E sotto falsa identità
Un uomo di 36 anni, cittadino albanese, si era spacciato per turista in visita al centro di Thiene nella serata di Ferragosto durante un controllo dei carabinieri. In realtà, i militari andando a fondo hanno scoperto che si trattava di un clandestino, già espulso dall’Italia dal prefetto di Bergamo a fine gennaio con l’obbligo di non farvi più ritorno per almeno cinque anni. In più, alla richiesta dei documenti di identificazione, ieri sera, aveva presentato carte false. A tradirlo il riscontro delle impronte digitali oltre all’arguzia dei membri dell’Arma abili a notare l’agitazione fuori luogo dello straniero. Dopo una notte in cella, la misura decisa dal Tribunale è l’obbligo di firma, in attesa del processo.
L’albanese – K.B. le sue iniziali fornite – è stato braccato nel centro cittadino nel corso di uno dei controlli straordinari che i carabinieri thienesi effettuano nel periodo estivo, al fine di prevenire reati predatori, ad esempio furti in appartamenti vuoti per le vacanze dei proprietari. Il 22 gennaio 2019 era stato imbarcato su un aereo con scalo a Tirana, capitale dell’Albania, con il divieto di rientrare nei confini italiani almeno per un lustro. Per eludere i controlli al rientro abusivo il 36enne aveva esibito evidentemente un documento falso, scegliendo Bressanvido nel Vicentino come “nuova casa”.
La fantasiosa storiella del turista non ha retto di fronte alle domande mirate dei militari di Thiene: lo stato di accentuato nervosismo infatti ha rivelato che il clandestino avesse qualcosa da nascondere, vale a dire una serie di reati commessi negli ultimi mesi. Dopo uno notte in carcere a Vicenza questa mattina l’uomo è comparso davanti al giudice di Vicenza per il rito direttissimo e, in attesa di sentenza di condanna definitiva, è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma. La rispetterà o l’intuizione e il successivo lavoro delle forze dell’ordine si riveleranno inutili?