Un’ora di follia: quello che è accaduto prima della sparatoria a Fara Vicentino
Prima della conclusione con la sparatoria in via Crosara – e gli spari di Soufine Boubagura con la pistola d’ordinanza di un carabiniere che hanno portato al ferimento dell’agente della polizia locale Alex Frusti, nonché i successivi colpi del vicebrigadiere che hanno portato alla morte del 28enne marocchino in mezzo alla strada – c’è stata ieri mattina fra l’abitato di Mason e quello di Breganze sostanzialmente un’ora di ordinaria follia, documentata da video e foto che in questo ore stanno emergendo. Ecco la ricostruzione per immagini.
1. Mason. La prima segnalazione di un uomo a piedi scalzi, vestito solo di una tunica scura, viene fatta intorno alle dieci in centro all’abitato di Mason (Comune di Colceresa), a pochi passi dal municipio: i passanti lo notano e lo fotografano. Farnetica, parla da solo in arabo, parole indefinite e procede di corsa. Non si sa verso quale meta. “Non risulta alcuna traccia di questa persona nel nostro Comune, dove non era né residente né domiciliato, così come non risulta residente qui la sorella” spiega il sindaco di Colceresa Enrico Costa, che ipotizza l’uomo possa aver raggiunto Mason con qualche mezzo pubblico o privato e poi sia sceso. Un’altra ipotesi è invece che fosse ospite di conoscenti proprio a Colceresa.
Gira poi un secondo video, che lo riprende sulla Vecchia Gasparona, in transito con grandi falcate all’incrocio con via Costa, sempre parlando da solo e avanzando speditamente.
“Il ragazzo prima di arrivare a Breganze – racconta il bassanese Denis Bazzon, che lo ha incrociato e ha scritto la sua testimonianza sui social – si è buttato addosso a un auto che si è fermata e il conducente è sceso. Io mi sono fermato, ma quando ero a circa dieci metri a piedi lui con un sbalzo si è alzato: perdeva sangue dalla testa e gridava. Ho cercato di fermarlo ma non sono stato in grado in quanto correva come una gazzella. Sono tornato all’auto e ho cercato di vedere dove andava. All’incrocio con la strada che sale a Lusiana ha fermato un camion: credo abbia chiesto di salire, ma al no, credo, del camionista si è appeso sul dietro fino al semaforo di Breganze. Io mi son fermato e l’ho visto correre verso Fara. Tutte le persone che hanno visto credo non abbiano dormito questa notte. Ho chiamato i carabinieri quando lui era ancora a terra prima di mettersi a correre verso Breganze”.
Inizia la fase più concitata e nella quale il giovane Boubagura dà in escandescenze e se la prende con chi trova per la sua strada. C’è il video, rimbalzato oggi di telefono in telefono, che lo ritrae, appunto, poche decine di metri prima del semaforo, sempre sulla Vecchia Gasparona aggrappato al paraurti posteriore di un camioncino di trasporto di rifiuti sanitari. Poi si sarebbe avvicinato a un’auto in sosta con dentro due bambini, urlando al guidatore di scendere dal mezzo. “Ho avuto paura, aveva il volto insanguinato e son partito a razzo” ha racconto l’automobilista al Corriere del Veneto.
In via Roma avrebbe tentato di rubare la bicicletta a un anziano: Cristian Zorzi, titolare del magazzino agrario lo vede e racconta sempre al Corriere del Veneto che era completamente fuori controllo: “Aveva una ferita sulla fronte e ho pensato fosse ubriaco o che avesse dei problemi psichici. La bici era di uno dei miei clienti, e quindi ci siamo messi a rincorrerlo. A quel punto è tornato indietro e l’ha restituita”.
La sorella, intervistata oggi su Tva Vicenza, chiede di far luce su quanto accaduto e lo dipinge come un bravo ragazzo. Col marito e un’altra donna oggi ha voluto tornare dove il fratello è morto. “Voglio capire cosa è successo, dopo una corsa così lunga, era sicuramente stanco, non ci credo che abbiamo usato il taser. Venerdì avevamo celebrato insieme la fine del Ramadan, eravamo stati anche a San Nazario e al centro commerciale Grifone. Chiedete anche a mio marito, era un bravo ragazzo. Andava a lavorare e tornava a casa, non faceva altro. Voglio sapere come è stato possibile che si sia impossessato della pistola del carabiniere”. Domani sulla salma sarà eseguita l’autopsia e l’esame tossicologico. Per il vice brigadiere che lo ha ferito mortalmente è scattata un’indagine, evidentemente dovuta in questi casi, per omicidio commesso per eccesso colposo nell’uso legittimo di armi.
Le condizioni di Alex Frusti
Sono stabili le condizioni di Alex Frusti, l’agente della polizia locale a cui un colpo ha perforato un polmone, colassandolo: ieri è stato operato all’ospedale di Santorso e rimane per il momento in terapia intensiva, ma è vigile e respira autonomamente. “Ero ferito, e l’ho visto che si avvicinava. Voleva finirmi. Per fortuna è stato colpito ed è crollato” ha racconta ai sanitari che l’hanno in cura e al comandante Giovanni Scarpellini.
E’ Alex Frusti l’agente rimasto a terra nella sparatoria: ora in prognosi riservata a Santorso