Federica De Pretto (Enpa): “Furia, la scelta di proteggere gli animali e il tanto che rimane da fare”
Il modo in cui trattiamo i più fragili, compresi gli animali, è il segno del nostro grado di civiltà. Ne sa qualcosa Federica De Pretto, insegnante e presidente della sezione Enpa di Thiene e Schio, intervistata da Mariagrazia Bonollo e Marco Zorzi ai microfoni della rubrica di Radio Eco Vicentino “Parlami di Te“.
La svolta che ha condotto Federica De Pretto ad entrare nell’Enpa risale al 2004: “Inizialmente ero una persona che amava gli animali normalmente, come chiunque altro. Poi ho vissuto un’esperienza molto forte, che mi ha aperto gli occhi sul mondo del randagismo e dei maltrattamenti. Un sabato pomeriggio del 2004 mi presento al canile di Piovene per partecipare alle passeggiate organizzate dall’Enpa, e il volontario in servizio mi assegna, per puro caso, Furia, la cagnolina disabile di un mio ex vicino di casa. Quando era morto e Furia era sparita non mi ero fatta domande, ma il destino ha voluto che fra 130 cani, il caso abbia voluto che a me fosse affidata proprio lei. Me la sono portata a casa immediatamente, e da quel momento ho capito che c’era qualcosa che non andava nel modo in cui molte persone si rapportano agli animali. Sono diventata guardia zoofila e sono entrata in Enpa. Ho iniziato a fare la mia parte come potevo”.
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Federica non ha dubbi sull’utilità dei serivizi offerti dall’Enpa: “Attraverso gli animali abbiamo aiutato tantissime famiglie. Molte si rivolgono a noi perchè hanno problemi di carattere economico: attualmente stiamo aiutando famiglie fornendo loro il cibo per animali ogni mese, in modo che non debbano preoccuparsi dell’alimentazione dei loro animali”. L’azione dell’Ente copre le situazioni più diverse: “Normalmente i volontari agiscono sulla base delle segnalazioni ricevute dai cittadini. L’intervento che ne segue può andare dal semplice recupero all’azione, nei casi più gravi, delle guardie zoofile, che in quanto pubblici ufficiali possono disporre sanzioni e sequestrare gli animali”.
Frutto dell’impegno dell’Enpa è il parco canile di Schio: “Questa esperienza compie un anno ed è molto bella. Ci sta dando tantissime soddisfazioni. Quello che ci fa pensare è il numero di animali che sono entrati nella struttura, 181 ad oggi. Sono veramente tanti”. Tuttavia questo non scoraggia i volontari: “Stabilmente in canile ce ne sono sessanta, che prestano servizio sette giorni su sette. Ci sono sempre quattro persone ogni giorno con i nostri cani. È impegnativo, ma dopo un anno è andato tutto liscio. Poi abbiamo anche tantissime altre persone, che magari si occupano dei gatti o semplicemente ci sostengono. La nostra associazione può vantare 450 soci. Non sono presenti settimanalmente ma sappiamo che su di loro possiamo contare”.
Per quanto riguarda i gatti randagi e le colonie feline, “in estate il problema è completamente ingestito. Nonostante si continui a parlare di sterilizzazioni, le gatte che partoriscono in libertà sono ancora tantissime e i gattini che nascono restano in strada, nessuno li adotta. Sterilizzare la propria gatta è un modo per dare risposta al randagismo, visto che non tutti i gattini troveranno una famiglia. I gatti randagi sono migliaia, e le colonie sono centinaia. In ogni colonia ci possono essere fino a cento gatti, un problema senza fine. E il numero delle colonie non può crescere all’infinito, perchè se iniziano ad essere collocate vicino alle case possono creare problemi ai cittadini”.
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Gabriele Silvestri