Flop dei partiti a Thiene, si salva solo il Pd. La politica locale è delle liste civiche
I numeri parlano chiaro: a Thiene i partiti sono in caduta libera e solo il Partito Democratico, pure se in discesa di circa sette punti rispetto alla tornata elettorale di cinque anni fa, riesce a strappare un risultato accettabile.
Con sempre meno elettori che decidono di andare alle urne, la vera conferma delle elezioni amministrative thienesi sono state le liste civiche, che con un notevole ruolo nelle percentuali delle votazioni hanno portato al ballottaggio Giampi Michelusi e Manuel Benetti con un totale – rispettivamente – del 49,23% e del 30,96% dei voti. Ecco la situazione del voto nelle liste delle diverse coalizioni (qui tutti i dati).
Le liste in appoggio a Manuel Benetti
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (Forza Thiene) si schiantano con rispettivamente il 7,74%, il 4,15% e il 3,35%, mentre Benetti da solo, con la civica a suo nome, porta a casa il 14,39%, il risultato elettorale migliore per singola lista.
La lista insomma ha drenato i voti che sarebbero andati alla Lega. A fare da traino nella sua coalizione proprio il candidato, che si è dimostrato più forte e bravo del previsto, visto che su 1.232 voti ottenuti solo 430 sono stati assegnati a singole preferenze, con Barbara Cunico, che per un momento si pensava fosse il candidato sindaco, che ha ottenuto 105 voti.
Delude la Lega Nord, con solo Andrea Busin, imprenditore molto conosciuto, che svetta con 171 preferenze e in caso di vittoria sarebbe nel “cerchio” della governance cittadina, mentre il partito si schianta, tra divisioni e malumori. Una percentuale di voto inaccettabile per il Carroccio, che nell’Alto Vicentino già da tempo registra disfatte elettorali, tanto da far ammettere a Simone Furia (consigliere uscente a Thiene) che al Giornale di Vicenza ha dichiarato: “Non ci aspettavamo di scendere sotto al 10%, questo è un grosso campanello d’allarme. Dopo la batosta presa cinque anni fa, quando abbiamo perso al primo turno contro Casarotto, ci si doveva sedere attorno a un tavolo e discutere dei nostri problemi. Il partito va ripreso in mano dalla segreteria cittadina, commissariata da tempo, che ormai vive di personalismi e scontri interni”.
La coalizione di Giampi Michelusi
Calano le quotazioni anche del Pd, i cui rappresentanti però si dichiarano soddisfatti e in caso di vittoria al ballottaggio “incassano” 3 esponenti in Consiglio Comunale. Ad Andrea Zorzan, assessore nella giunta Casarotto e alla dirigente scolastica Marina Maino, il boom di preferenze nella lista, con rispettivamente 188 e 171 voti.
Stupisce positivamente la lista Thien’è-Michelusi sindaco, che pur non avendo assessori o “vip” al suo interno, si posiziona come terza lista eletta, con Ludovica Sartore che porta a casa ben 175 preferenze.
Come c’era da aspettarsi a fine pandemia, con la titolarità dell’assessorato più “provato” e in vista degli ultimi due anni, la più votata è risultata Anna Maria Savio, alla quale sono state riconosciute 353 preferenze, seguita in lista “Thiene per mano” dalle 103 di Nicoletta Panozzo. La lista “Thiene al centro” raccoglie 755 preferenze (contro le 1.144 del Pd, le 884 di Thien’è, le 883 di Thiene per mano) e piazza Ilario Barbieri come il più votato con 64 preferenze.
81 voti per Abramo Tognato, che con la lista E’qua Thiene (559 voti di lista) ha portato avanti quel che resta del Movimento 5 Stelle. Tognato, a cui va riconosciuto grande impegno negli ultimi anni soprattutto in ambito di Ambiente, in caso di vittoria di Michelusi potrebbe ambire ad un assessorato.
Le liste di Giulia Scanavin
La candidata sindaco Giulia Scanavin si è rivelata una sorpresa alle amministrative thienesi. Il suo nome ed il fatto che fosse “una donna” l’hanno fatta arrivare al 13,41% e potrebbe essere lei, in caso di alleanza con Benetti, a fare la differenza al ballottaggio del 26 giugno. Sempre ammesso che qualche “big” delle liste in appoggio a Benetti sia eventualmente d’accordo nel tirarsi indietro per barattare con Scanavin e il suo gruppo qualche posto in giunta.
Il gruppo di Daniele Apolloni
Nulla di fatto per Daniele Apolloni, ex onorevole, che si è distinto per una campagna elettorale pesante e a tratti violenta, grazie soprattutto a Valerio Bassotto, capolista di “Vento Nuovo a Thiene-Apolloni Sindaco”, che si è fatto notare per i suoi post trasudanti intolleranza invece che per i contenuti e alla fine ha incassato solo 4 preferenze. Una debacle annunciata, con l’amministratore condominiale che ha raggiunto il 4,5%.
Alberto Ferracin
Nulla di fatto anche per Alberto Ferracin, che con il suo 1,9% di voti ampiamente pronosticati ha comunque condotto una campagna elettorale corretta e democratica. Niente toni eccessivi, ma solo le sue idee, a tratti stravaganti così come il suo look, ha colpito per la simpatia e per la voglia di mettersi in gioco senza rompere le scatole a nessuno, ma solo per perseguire il suo obiettivo, quello di capire se nel territorio c’è spazio per il Partito Moderato d’Italia. Al momento, si direbbe di no.
Il ballottaggio
Cambiamento o continuità. Gli elettori, che si spera saranno in tanti a decidere ad andare a votare nonostante sia tempo di vacanze e il venerdì precedente la festa di San Giovanni potrebbe invogliare ad un lungo weekend, dovranno scegliere tra Giampi Michelusi e Manuel Benetti.
Due avversari che hanno condotto una campagna elettorale corretta e rispettosa, in pieno spirito democratico. Con Giampi Michelusi è garantito il proseguimento dei progetti della giunta del sindaco uscente Giovanni Casarotto. Michelusi, assessore allo Sport e all’Innovazione Tecnologica, tra le altre cose è riuscito nell’impresa di completare il Parco Sud e ha inaugurato la piastra sportiva dedicata a Matteo Miotto (alpino deceduto in Afghanistan nel 2010 a soli 24 anni), che ogni giorno accoglie giovani che mettono da parte telefonino e strumenti tecnologici per socializzare e divertirsi in compagnia.
Dal canto suo Manuel Benetti, presidente della Pro Loco, ha maturato l’esperienza della società e delle associazioni, contribuendo a dar vita a Thiene in alcune importanti occasioni.
E se Benetti, insieme al deus ex machina del centro destra Alberto Samperi, sperano di vincere ma si dicono comunque soddisfatti di essere arrivati al ballottaggio con un centro destra allo sfascio e i partiti annientati, Giampi Michelusi spera di ottenere al ballottaggio quel 51% che ha sfiorato domenica scorsa.