Furto al liceo, Maino: “Contributo volontario e solidale da tutti per la classe colpita”
Un confronto venerdì mattina con tutti gli studenti e la proposta che ciascuno devolva un euro alla classe oggetto del furto di soldi e smartphone sabato scorso, per un valore complessivo di tremmila euro. Sono queste le prime decisioni prese dalla dirigente scolastica del Liceo Corradini di Thiene, Marina Maino, dopo il saccheggio degli zaini di una classe quarta (indirizzo scienze applicate, che ha la propria classe in via Carlo del Prete 49), avvenuta la mattina di sabato scorso mentre i ragazzi erano alla lezione di educazione fisica. Una scelta, quella del contributo solidale, che sta scatenando un acceso dibattito, nelle famiglie degli studenti, fra chi è favorevole e chi contrario.
Due le circolari che ieri la dirigente ha inviato a docenti, studenti, personale e genitori. In una, dal titolo emblematico “No all’illegalità, Sì alla Solidarietà!”, dopo aver ricordato di aver avviato “tutte le necessarie procedure per chiarire le dinamiche di svolgimento dei fatti” e che “le autorità competenti stanno compiendo con cura le indagini del caso”, Maino ricorda che tali episodi purtroppo possono capitare, anche se finora al “Corradini” non era mai successo.
“Proprio per sottolineare con forza la posizione di tutte le componenti del Liceo contro tali atti di illegalità e rispondere con compattezza e senso civico a chi invece non rispetta l’onestà, il bene pubblico e la proprietà privata”, la preside propone che tutti (studenti, docenti e personale) versino in modo volontario un euro “in segno di solidarietà alla classe colpita dal furto”.
La seconda iniziativa invece è stata programmata per venerdì prossimo, quando tutte le classi del liceo (di tutti e tre i plessi) si daranno appuntamento all’inizio delle lezioni nel cortile della sede centrale in via Milano “per dimostrare anche simbolicamente” come il tutto il liceo “condanni questo spregevole atto”. Dopo un breve intervento della dirigente scolastica, ognuno andrà in classe.
Nella seconda circolare, invece, la dirigente dopo aver definito “particolarmente grave” quanto accaduto in un “luogo deputato all’educazione e ai valori su cui si fonda la convivenza civile e il rispetto degli altri”, ricorda che la scuola non è responsabile della custodia dei valori personali e non è prevista l’assicurazione per i furti: “sta all’attenzione di ciascuno prevenire simili spiacevoli episodi”. Ecco quindi indicate una serie di direttive per evitare che simili episodi si ripetano: dal non portare a scuola oggetti di valore o grosse somme di denaro al non lasciarli comunque incustoditi, dal fatto di segnalare la presenza di persone estranee, fino ad un richiamo alla vigilanza da parte di insegnanti e collaboratori. Gli studenti sono anche invitati dalla preside a porre la questione all’ordine del giorno delle assemblee di classe e non manca neppure un richiamo alle responsabilità educative dei genitori.
L’idea di un contributo comune e volontario in solidarietà alla classe vittima dei furti, avrebbe lasciato però perplesso più di qualche genitore, in particolare perchè altri furti, ad esempio di biciclette, sarebbero avvenute nel cortile della scuola senza che nessuno dimostrasse solidarietà per il malcapitato di turno. Quanto al tema della sicurezza, se da un lato molti genitori chiedono che essa venga incrementata, ad esempio con l’uso di telecamere, altri riconoscono che la prima responsabilità sugli oggetti di valore portati a scuola è proprio dei ragazzi. Senza contare che un investimento in telecamere di videosorveglianza in due plessi destinati ad essere lasciati nel giro di un paio di anni – data la costruzione di nuove aule in viale Milano – potrebbe rivelarsi un grande spreco di denaro.
Più cauto il presidente del Comitato dei genitori del liceo, Franco Benvegnù, che ha chiesto un incontro alla dirigente che dovrebbe svolgersi nel giro di qualche giorno: “Prima di prendere posizione, credo sia importante capire bene cosa è effettivamente accaduto e quali sono i motivi delle scelta del contributo solidale per rifondare chi è stato derubato. In questi giorni nell’ambiente scolastico ne sono state dette di tutti i colori, ed è necessario ristabilire prima di tutto la verità dei fatti, solo dopo ci esprimeremo come rappresentanti dei genitori”.