Il triste addio al nonno e al mister Augusto, bandiera del calcio thienese. Domani il rito
C’è un quartiere di Thiene, quello della Ca’ Pajella, e un pezzo di storia del calcio rossonero della città che piangono la perdita di uomo per il quale lo formula di rito “conosciuto e stimato” è senza dubbio riduttiva. Lo dimostra l’affetto intorno alla famiglia, alla notizia del triste addio ad Augusto Pilastro, che nei giorni scorsi si è spento all’ospedale di Santorso. Ma anche la riconoscenza, da parte di tanti ex ragazzi che oggi lo ricordano per gli insegnamenti umani e di sport negli anni in cui ricopriva l’incarico di allenatore delle giovanili. Dopo essere stato a lungo, in gioventù e nel ruolo ormai quasi dimenticato del mitico terzino, una “gloria” del pallone rossonero a Thiene, vestendo la casacca storica della squadra della sua città e anche quella delle formazioni “di quartiere”.
Non solo calcio, però, tra le attività che hanno contraddistinto l’uomo Augusto, marito padre e nonno super negli anni della pensione. Prima della quale lavorava come tecnico in una concessionaria d’automobili thienese. Con un po’ di tempo a disposizione in più aveva negli ultimi anni abbracciato la passione per bici “urbana”, percorrendo in city bike migliaia di chilometri in pianura ogni anno, a Zanè – dove viveva da una quindicina d’anni con la moglie – e nei paesi limitrofi. E anche quella per la cura dell’orto e il giardinaggio, ricavandosi un angolo tutto suo di piante e fiori, passione trasmessa al figlio Pietro che insieme a Caterina ha dovuto salutare il proprio faro da un letto d’ospedale, dopo essere stato colpito dall’infida malattia che da oltre un anno attanaglia il globo.
Oltre ai nipotini e agli affetti più cari, però, la sua passione inscalfibile per il calcio è rimasta viva fino all’ultimo. Tanto da chiedere – come ci confida un familiare – al risveglio dal coma farmacologico tutti gli aggiornamenti sulle classifiche dalla serie A alla serie C, mentre si trovava nel reparto di terapia intensiva. Un pallone simbolo di ricordi di ragazzo e poi di giovane adulto in campo sulla fascia, da marcatore arcigno, e i tanti volti incontrati sui campi di allenamento e negli stadi, da calciatore promettente, allenatore e anche dirigente sportivo. Prima nella Robur, poi al Thiene e con una parentesi a Schio, infine la Fulgor e di nuovo sul campo di casa. Per poi dedicarsi per molti anni ai sognatori del pallone una volta appesi gli scarpini al chiodo, nella parrocchia di San Sebastiano, in panchina guidando generazioni di squadre giovanili. Foto e memorie di quei tempi zeppi di ricordi e nostalgia non mancano grazie anche a “Joe” Bonato, figura storica del calcio thienese con ha ricordato l’amico Pilastro – anche lui una bandiera come altri che lo hanno preceduto in cielo – come meritava.
La veglia di preghiera è stata recitata ieri sera, mentre il momento del solenne addio è fissato per domani, venerdì 9 aprile, alle 10.30 nel santuario della Madonna dell’Olmo ai Cappuccini. Le spoglie riposeranno poi nel vicino cimitero comunale. “Non piangete la mia assenza, sentitemi vicino e parlatemi ancora, io vi amerò dal Cielo come vi ho amato sulla terra”. Con questa testo di Sant’Agostino la moglie Gloria, i figli Caterina e Pietro, i due nipotini e i fratelli di Augusto Pilastro ne hanno annunciato il doloroso commiato.