Kick boxing e dintorni: a Thiene si combatte in… Team anche per l’integrazione e contro la violenza
Tanta carica e altrettanta convinzione maturata grazie a tanti sacrifici e lotte, fuori e dentro dall’ottagono di combattimento, si percepiscono nelle parole di Hamid Abourchid, giovane istruttore di soli 33 anni fondatore del Thiene Fight Club. Ex atleta specialista nella kick boxing, costretto a lasciare l’agonismo per un infortunio sul lavoro, ed oggi istruttore di arti marziali, mental coach, preparatore atletico e imprenditore nel settore sportivo.
E’ lui l’ospite prescelto per festeggiare al meglio il 1° compleanno di BreakPoint, e giunto con lui al microfono alla 34esima puntata di un lungo viaggio tra curiosità e storie di sport vicentino e dei vicentini. Un ragazzo ora adulto che seguendo la propria aspirazione ha girato l’Europa e parte del mondo, tra cage, ottagoni e ring.
Ascolta “BreakPoint sull’ottagono con Hamid e i suoi fighters” su Spreaker.La sua storia personale parla di un bambino nato in Marocco ed emigrato in Veneto con la sua famiglia a 9 anni di età, prima a Rubbio, poi a Colceresa e di recente, da adulto, una nuova casa a Montecchio Precalcino proprio a due passi dalla sua palestra di Thiene. Come tanti ragazzini il primo approccio allo sport avviene con il calcio, poi da adolescente cresce un interesse per le discipline individuali di contatto, prima la boxe e poi l’avvicinamento alle arti marziali di ispirazione asiatica. Da giovane talento i primi incontri, poi il coraggio di non perdersi d’animo ed investire su se stesso e sulla sua passione per nulla “messa al tappeto” da un grave infortunio ad un occhio, risalente al 2013 (a 23 anni) superato con il tempo.
Nel corso della trasmissione radiofonica si toccano temi delicati, come quello della violenza tra i giovani e la necessità di impartire lezioni di disciplina e di rispetto del prossimo che vadano oltre alla sfera sportiva, del razzismo a volte sotteso da chi considera le persone straniere come una sorta di minaccia e, come rovescio della stessa medaglia, la funzione di integrazione sociale che proprio gli sport come muay thay, mma e kick boxing portano come messaggio concreto. Ma anche, ad esempio, l’autodifesa, l’organizzazione di grandi eventi come quello fatto al PalaCeccato di Thiene e altri temi. Le qualità per diventare un bravo fighter? “Deve essere pazzo, coraggioso ma anche umile“.
Istruttore a tempo pieno, Hamid ha fondato una propria scuderia di atleti a cui ha dato il cognome nella denominazione – Team Abourchid appunto – che di anno in anno, dal 2015 superando anche la pandemia Covid, è cresciuta fino a raggiungere i 90 tesserati odierni, dai bambini di 6 anni fino al più “esperto” tra i fighters, un 62enne thienese. Oltre che di questa associazione si parla più in generale di queste discipline nel Vicentino, venendo a scoprire che sono circa una trentina le palestre dove si possono praticare, sparse in tutto il territorio della provincia.