“A cavar pietre”, stasera il ricordo degli emigranti vicentini nelle miniere francesi


Emozioni e ricordi di un passato che è patrimonio e memoria collettiva. E’ una serata particolarmente attesa quella che stasera dalle 17.30 a Laghi prenderà il via grazie all’associazione “Insieme per Laghi Odv” e agli “Amici di Schio – Grigny”, con il patrocinio dell’amministrazione comunale.
Un momento culturale fortemente voluto per ripercorrere le vicissitudini di tanti italiani, molti dei quali provenienti dai paesi dell’alto vicentino, che tra la fine del diciannovesimo secolo e la metà di quello scorso partirono verso le miniere francesi in cerca di un lavoro che potesse garantire un futuro a loro stessi, oltre che alle famiglie. Giovani valligiani alle prese non già con la voglia di trovar fortuna, quanto spinti dalla fame più nera in un’epoca, tra guerre e carestie, che sembrava destinata al patimento. E’ così che interi paesi vennero spogliati dei loro abitanti, in un inesorabile declino demografico ancor oggi riscontrabile: solo a Posina, dagli oltre 3500 abitanti del 1901, in pochi anni si passò ad averne un migliaio in meno. Laghi stesso, dei 1300 censiti dall’anagrafe parrocchiale del 1922, arrivò a metà degli anni Ottanta a contarne 227. Popolazioni che in molti casi si stabilirono oltralpe, dopo una vita a cavar pietre ora fondamenta di molte “rue” e famosi edifici di Parigi: sacrifici fatti con la dignità di un popolo abituato più ai calli nelle mani che ai grandi discorsi.
Ed è a queste persone, ai loro cognomi che ancora riecheggiano tra le vie di alcune località transalpine, che stasera Laghi tributerà un omaggio storico: in nome di fatti e volti che non vanno dimenticati, protagonisti di una storia fatta di quella quotidianità che molto spesso non trova spazio nei libri. Pur avendo fatto la differenza.