“Scambio” Arsiero-Laghi, ok dal Consiglio Regionale, senza le opposizioni: “E’ mercificazione”
Il Consiglio Regionale del Veneto nella seduta di oggi, 29 agosto, ha dato il suo “ok” alla prosecuzione del progetto di legge regione 210, di iniziativa della Giunta Regionale, relativo alla variazione delle circoscrizioni territoriali dei comuni di Arsiero e di Laghi, in provincia di Vicenza. 36 i voti favorevoli, 7 contrari.
Il provvedimento è stato illustrato in Aula dalla relatrice, la consigliera regionale Silvia Cestaro (Lega-LV), con correlatrice la vicepresidente della Prima commissione consiliare Chiara Luisetto (Partito Democratico); il Consiglio ha ritenuto anche – in analogia a casi precedenti – che non vi sia la necessità di far precedere la prosecuzione dell’iter legislativo da un referendum, data l’assenza di una ‘popolazione interessata’ alla modifica territoriale.
Nel dettaglio, come ricordato da Cestaro, la variazione territoriale consentirebbe l’aggregazione al Comune di Laghi dell’area dei due laghetti: è previsto, quindi, che il comune di Arsiero ceda a Laghi quello che viene chiamato “Lago Grande” e le aree limitrofe – ricomprendendo così sotto il solo comune di Laghi entrambi i laghetti, principale attrazione turistica del territorio – e che il Comune di Laghi trasferisca a quello di Arsiero le aree boschive denominate “Campoluzzo”, cosa che consentirebbe ad Arsiero di confinare con il Trentino e quindi accedere ai fondi per i territori di confine con le province autonome di Trento e Bolzano.
Luisetto, nell’annunciare il voto contrario dell’opposizione, ha sottolineato che il tema dello spopolamento e dello sviluppo di aree di montagna non si risolve “con lo scambio di territori, ma con una politica lungimirante; la vera ragione del provvedimento starebbe nella possibilità – che verrebbe riconosciuta anche al comune di Arsiero che confinerebbe con il Trentino in forza dello scambio di territori – di accedere a fasce più vantaggiose dei fondi di confine: una mercificazione dei territori, nonché la creazione di un ‘precedente’ per altre amministrazioni, mentre Laghi e Arsiero dovrebbero mettere in atto la fusione dei comuni, nel quadro di un efficientamento reale della pubblica amministrazione”, temi sostenuti e ulteriormente approfonditi anche dalla capogruppo del Pd Vanessa Camani, dal vicecapogruppo Jonatan Montanariello, dal Consigliere dem Andrea Zanoni e dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni.
“”Spopolamento e potenziamento turistico non si risolvono – ha aggiunto Luisetto – con uno scambio di pezzi di territorio tra due Comuni, ma necessitano di una regia, di una visione programmatica in materia di gestione aggregata dei servizi, di investimenti e politiche lungimiranti”.”
Sui temi delle variazioni territoriali e della gestione dei cosiddetti fondi di confine sono intervenuti anche i Stefano Valdegamberi (Gruppo misto), Giuseppe Pan e Stefano Giacomin (Lega-LV), nonché il presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti, che ha ricordato come “i primi tentativi di trovare una soluzione e di migliorare la gestione dei laghetti, divisi tra i comuni di Laghi e Arsiero, risalgano a circa vent’anni fa, prima del 2012, quando furono istituiti i fondi di confine”. L’assessore regionale Francesco Calzavara, a tal proposito, ha affermato che la questione legata alla gestione dei fondi di confine da parte di Laghi e di Arsiero sia in realtà “un processo alle intenzioni delle due amministrazioni locali”, ritenendo che il vero obiettivo perseguito dalle due amministrazioni locali sia quello del potenziamento dell’attrattività del territorio, con ricadute positive sul turismo e sul ripopolamento.