Scambio di terreni, è semaforo verde: Laghi abbraccia il secondo laghetto, ad Arsiero il bosco di confine
Festeggiano i sindaci di Laghi e di Arsiero dopo che l’Assemblea legislativa veneta, nel corso della seduta odierna, con 34 voti favorevoli e 8 contrari, ha dato il proprio via libera finale al progetto di legge regionale relativo alla variazione delle circoscrizioni territoriali dei rispettivi comuni.
Una variazione territoriale, quella caldeggiata dai primi cittadini della valle dell’Astico, che consentirà quindi l’aggregazione al comune di Laghi di un’area caratterizzata dalla presenza di due laghetti: è previsto, infatti, che il comune di Arsiero ceda a Laghi il “Lago Grande” e le aree limitrofe – ricomprendendo così sotto il solo comune di Laghi entrambi gli specchi d’acqua, principale attrazione turistica del territorio – e che il comune di Laghi trasferisca contestualmente a quello di Arsiero le aree boschive denominate “Campoluzzo”.
Come ricordato anche dal relatore – la consigliera Silvia Cestaro (Lega-LV), correlatore la vicepresidente della Prima commissione consiliare Chiara Luisetto (Partito Democratico) – la proposta aveva già ricevuto un primo via libera da parte del Consiglio che, nella seduta del 29 agosto scorso, aveva ritenuto meritevole di prosecuzione l’iter legislativo in argomento: non sussistendo, oltretutto, un tema legato a popolazione direttamente od indirettamente interessata alla modifica territoriale, ha ritenuto che non si dovesse procedere all’indizione di una consultazione referendaria. Essendo trascorsi i termini di legge di 60 e di 120 giorni senza che la delibera amministrativa consiliare fosse impugnata mediante – rispettivamente – ricorso giurisdizionale presso il TAR o ricorso straordinario al Capo dello Stato, nella seduta del 10 gennaio la Prima commissione ha infine espresso a maggioranza parere favorevole sul progetto di legge in questione, proponendo all’Aula la sua definitiva approvazione.
Contraria alla scambio la correlatrice, la vicepresidente della Commissione Luisetto, che annunciando il voto negativo, ha tacciato di poca credibilità la teoria ispiratrice dello scambio: “Le questioni legate allo spopolamento delle aree montane – ha dichiarato l’ex sindaco di Nove – e le opportunità di sviluppo del comparto turistico connesse alla variazione territoriale che interessa i comuni di Arsiero e Laghi, non completano il quadro della vicenda: lo scambio di terreni, con il mancato coinvolgimento delle popolazioni interessate, consentirebbe in realtà al comune di Arsiero di accedere ai fondi di confine, un segnale in base al quale diventerebbe sufficiente mercificare i territori per affrontare determinate problematiche. Si creerebbe così un precedente che va in direzione contraria rispetto al piano di riordino di riordino territoriale che punta a 500 comuni, ossia a favorire i processi di fusione” ha concluso in un ragionamento poi ripreso anche dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni.
Di diverso avviso il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti: “La gestione unitaria dei due laghetti di Laghi viene posta da circa 50 anni: per la prima volta ci sono due sindaci che mirano al medesimo obiettivo, ovvero la gestione unitaria dei laghetti da un lato e dei pascoli di Campoluzzo dall’altra. La questione della fusione, inoltre, non può essere calata dall’alto: alla base deve esistere un percorso politico istituzionale e sociale che nasce dal basso. In questo momento a Laghi questa volontà non fa parte dei 131 abitanti del luogo che vi invito a sondare voi stessi magari gustando un buon piatto di gnocchi – ha concluso ironizzando su una delle specialità culinarie del posto il politico di Sandrigo – e non appare auspicabile spingerla in maniera artificiosa: dev’essere una volontà che nasce dal territorio e che in realtà oggi non c’è”.