L’A&O di Thiene abbassa definitivamente le serrande, inascoltati gli appelli contro la chiusura
Siamo giunti ai titoli di coda, il supermercato A&O di via Gorizia, chiude definitivamente i battenti nonostante nelle ultime settimane si sono susseguiti appelli per far cambiare idea alla proprietà. A nulla, però, sono serviti e da oggi mercoledì 29 dicembre il punto vendita rimane chiuso. Qualche dipendente sperava che il Natale portasse un cambio di rotta ma evidentemente così non è stato.
Il centro storico di Thiene perde quello che a tutti gli effetti può essere considerato un “negozio di vicinato“, cioè un punto vendita che offre servizio a chi ha difficoltà negli spostamenti, come anziani e disabili ma anche per tutte quelle famiglie che rincasando tardi dal lavoro potevano contare in una spesa veloce sotto casa. In città sono nati, negli ultimi tempi, nuovi supermercati di medie/grandi dimensioni però, come fanno sapere dal Gruppo Unicomm proprietario del punto vendita A&O, non è la concorrenza che ha portato alla chiusura. Il motivo principale è l’autosostentamento che veniva meno, in poche parole, gli introiti non ne garantivano più la gestione, quindi la scelta è stata obbligata.
Nemmeno l’amministrazione comunale di Thiene, scesa in campo più volte, è riuscita nell’intento di far cambiare idea alla proprietà. La nota meno dolente è relativa ai dipendenti, tutti troveranno ricollocazione negli altri punti vendita del gruppo Unicomm.
Questo il commento di una cliente sulla chiusura del supermercato: “Il punto vendita era essenziale per il centro di Thiene, oramai zeppo di soli bar, luogo di riferimento importante e, a volte vitale, per una fascia non più giovane è stato chiuso senza ripensamenti da una proprietà che non ha nemmeno rispettato l’ultimo giorno di apertura. Infatti nessuna considerazione per la clientela che aveva almeno il diritto di poter fare la spesa in un supermercato attivo ( cartelli di chiusura al 28/12) invece a parte gli scaffali semivuoti da settimane ( si può capire il mancato rifornimento) si è trovata con “lavori in corso” di smobilitazione scaffali dei reparti già inesistenti (portai via) ; ripeto nessun rispetto per chi ha sostenuto il supermercato sino all’ultimo sperando in quel miracolo che non è avvenuto. Triste pensare che in fondo davanti al profitto, l’uomo “non vale nulla”, tanti anni di spesa e nessuna considerazione umana; il Covid non ci ha migliorati ci ha resi paurosi ed egoisti”.