Addio a Pierluigi Malinverni: fu il primo europeo a studiare negli States grazie al Piano Marshall
Si è spento inaspettatamente ieri a 95 anni Pierluigi Malinverni, padre di Christian e figlio del professor Remo Malinverni, che acquistò Villa Godi di Lugo di Vicenza (allora in stato di degrado) nel 1962 e che ora è gestita, appunto, dal nipote.
Pierluigi Malinverni viveva a Milano: era caduto in casa sabato ed era stato ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli a causa della frattura di una vertebra. Domenica e lunedì poi sono sopraggiunte due embolie che non gli hanno dato scampo.
“Era in ottima salute. Aveva i valori del sangue migliori dei miei, faceva quotidianamente attività sportiva, guidava e fino a poco tempo fa viaggiava ancora fra Milano e Vicenza, in giornata. Solo tre anni fa ha voluto portare i nipoti negli Stati Uniti e pochi mesi fa si era iscritto ad un corso alla Bocconi per rinfrescare il suo tedesco. Era lui che spiegava a me come funzionavano Apple e Microsoft” racconta fiero il figlio Christian, che gestisce Villa Godi Malinverni e il ristorante Il Torchio Antico a Lugo.
In effetti tutta la vita di Pierluigi Malinverni ha avuto le caratteristiche dell’unicità e dell’eccezionalità, dovute a un carattere forte e vitale. Laureato in ingegneria industriale al Politecnico di Milano nel 1951, vinse una borsa di studio in ingegneria gestionale alla Columbia University di New York l’anno seguente: “E’ stato il primo europeo a vincere una borsa di studio negli Stati Uniti grazie al piano Marshall e fu ricevuto anche alla Casa Bianca dall’allora presidente Eisenhower” racconta il figlio.
Nel 1971 partecipò al corso Executive presso la Stanford Business School di Palo Alto (California) e da lì inizò una sfolgorante carriera come consulente di direzione, dove portò tutte le conoscenze innovative, provenienti dagli Usa, nella materia del management: contribuì a rimettere in piedi il Corriere della Sera all’inizio degli anni ’70 e fondò la prima società di consulenza manageriale nel Vecchio Continente. Fra le aziende che beneficiarono della sua professionalità, anche Lancia, Piaggio, Bombrini Parodi Delfino, Ceramica Pozzi e la Carlo Erba.
Sempre in giro per il mondo, non ebbe mai modo di affezionarsi alla villa che Palladio progettò nel 1542 e che il padre Remo comprò negli anni ’60 e della quale il genitore si occupò fino a quando poté. Tanto che nel 1997, quando morì anche sua madre, Pierluigi la donò direttamente al giovane figlio Christian (era il ’98).
“Veniva qui solo per i compleanni delle nipotine – racconta ancora Christian Malinverni – ma qui aveva molti amici. Inoltre era molto legato all’Arma dei Carabinieri e quando passava per il Vicentino non mancava mai di passare a salutare il comandante della compagnia di Thiene e quello provinciale a Vicenza. Le istituzioni per lui erano molto importanti”.
Il funerale si terrà oggi a Milano nella Chiesa di Santa Maria del Paradiso in Corso di Porta Vigentina: Pierluigi Malinverni oltre al figlio Christian, lascia la moglie Marisa, la figlia Perla e gli amati nipoti Ludovica, Edoardo e Emma.