Il veterinario che cura gli animali selvatici si racconta in un libro
Massimo Nicolussi è un veterinario speciale, perché non si occupa solo di animali domestici nei due ambulatori di Schio e Thiene, ma si dedica in particolar modo agli animali selvatici. Oggi ha deciso di raccogliere le straordinarie esperienze vissute in un libro: ‘Oltre la collina – La mia vita con gli animali’, da qualche settimana in libreria.
La passione per questa professione, ha raccontato a Radio Eco Vicentino viene da lontano: “Sin da bambino ho sempre maneggiato animali di qualsiasi tipo, mio padre spesso e volentieri ci portava a casa qualche animaletto: poteva essere una piccola gallina o un’anatrella. La mia era una curiosità affettiva ed emotiva”.
Ascolta “Massimo Nicolussi, veterinario degli animali selvatici” su Spreaker.
Terminati gli studi universitari, Massimo inizia a fare esperienza presso un ambulatorio veterinario in Trentino: “La prima visita è stata molto bella grazie all’empatia che si è creata con il cliente. La caratteristica di tutti i clienti infatti è quella di raccontare la storia del cane, la propria, vicende della vita e questa conversazione mi ha permesso di rompere il ghiaccio. Insomma, la visita è andata via liscia”.
Nicolussi ha iniziato ad occuparsi di animali selvatici quando un giorno un agente della polizia provinciale lo ha contattato per soccorrere un capriolo investito. Così racconta l’episodio ai microfoni della radio: “Ovviamente io ero un po’ imbarazzato, non avevo l’esperienza e le capacità per curare la fauna selvatica: mi sono comportato un po’ come fai con un cane… Cominci a darti da fare, ma purtroppo quella volta non andò bene, perché il trauma era tale che l’animale poi morì”. Con questo episodio spiacevole Massimo pensò che la sua esperienza con gli animali selvatici si fosse conclusa, invece fu solo l’inizio.
Alla domanda qual è la differenza tra occuparsi di un animale selvatico e di uno domestico, il veterinario risponde: “Il selvatico non ha un proprietario, il domestico invece c’è l’ha e devi capire la persona che hai davanti, le sue problematiche, le sue difficoltà, le sue paure. Devi fare accettare al proprietario l’intervento eventuale che dovrai fare, a volte devi saper dare anche brutte notizie. Con la bestia selvatica, invece, decidi tu: ce l’hai lì non devi interfacciarti con nessuno. Le problematiche però si invertono nel passaggio successivo, quando si prosegue la cura: il proprietario del ‘pet’ se lo porta a casa e lo segue, invece l’animale selvatico ricade il più delle volte sulle tue spalle”.
Nicolussi è solito raccontare i casi clinici più interessanti sui Facebook e queste pubblicazioni non sono passate inosservate al giornalista del WWF Lucio Biancatelli che lo ha contattato dicendogli: “Io e te dobbiamo vederci perché dobbiamo mettere in piedi un libro”. È nato così ‘Oltre la collina’, disponibile nelle librerie della provincia di Vicenza: un insieme di racconti, di esperienze quotidiane con gli animali selvatici, di cure amorevoli, di successi, di fallimenti, un mondo dove più di ogni cosa conta il contatto diretto con l’animale. Sono storie di caprioli, tassi, gufi, lupi o di orsi come Gené e della sua incredibile fuga dal suo territorio fino a raggiungere l’Altopiano di Asiago.
Non sempre è stato possibile salvare tutti, ma in questo libro sono contenute storie di rinascita, come la prima esperienza di Nicolussi con un rapace con un’ala distrutta: “Era una poiana comune – spiega – e mi ricordo aveva una brutta frattura ad un’ala. Era la prima volta che mi cimentavo su un rapace. Fortunatamente, ho vari amici falconieri esperti che mi danno una mano… Ricordo ancora nitidamente il giorno in cui l’abbiamo rilasciata: vederla riprendere il volo, dopo aver curato un’ala in quelle condizioni, è stato fantastico”. Forse è proprio questa la magia del suo lavoro: dare nuova vita e libertà, sia che si tratti di un essere alato o a quattro zampe.
Andrea Falcone