Minoranze all’attacco dopo l’assalto della baby gang: “Grave problema di sicurezza e di integrazione”

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Minoranze all’assalto dopo i fatti di sabato. Un tema, quello della sicurezza, che non poteva passare sotto silenzio per l’opposizione consiliare a Thiene, città protagonista di un grave episodio di delinquenza giovanile sfociata prima in un’aggressione ai danni di una coppia e poi in un vero e proprio attacco nei confronti dei militari intervenuti a sedare gli animi.

Problema nel problema, il fatto che – secondo quanto raccolto dai consiglieri di centrodestra – protagonisti delle violenze avvenute nella tarda serata di venerdì in Piazza Nova Thiene, sarebbero stati in particolare dei giovanissimi italiani di seconda generazione, acuendo così una questione di mancata integrazione:

“In seguito al noto episodio – dichiara il capogruppo Manuel Benetti – in cui un gruppo di italiani di seconda generazione e non hanno attaccato due cittadini, esprimiamo la nostra più ferma condanna nei confronti di tali atti di violenza. Questa aggressione non solo rappresenta un attacco inaccettabile alla dignità e alla sicurezza di un individuo, ma solleva anche gravi preoccupazioni per il tessuto sociale della nostra comunità. Ciò che risulta particolarmente allarmante è il comportamento di un folto gruppo di ragazzi che ha fatto muro contro i carabinieri, cercando di proteggere gli aggressori invece di garantire la sicurezza e la giustizia: questo atteggiamento non solo mina l’autorità delle forze dell’ordine, ma evidenzia anche una frattura preoccupante all’interno della nostra società”.

Considerazioni non dissimili da quelle espresse dall’anima leghista del gruppo, deciso nel sollevare alcune perplessità in merito a modalità di inclusione ritenute inadeguate se non fallimentari: “Di quale inclusione stiamo parlando? È inutile – puntualizza Andra Busin – promuovere e raccogliere firme per cancellare la legge attuale sui tempi per ottenere la cittadinanza italiana. Prima insegniamo a conoscere e rispettare le regole e cultura della nostra civiltà e poi ne parliamo. Purtroppo, con i messaggi che ultimamente mi ritrovo a leggere da chi pensa di difendere questi ragazzi, rendiamo il tutto più difficile. Invece di incentivare l’accoglienza e l’inclusione degli immigrati, a cui sono favorevole, si fomenta odio e violenza verso la nostra società, descrivendola come tutta razzista e omofoba.
Attenzione ad usare certe parole – conclude Busin – perché non fanno altro che creare ulteriore odio e disprezzo verso noi italiani da parte di giovani ragazzi immigrati che si sentono inadeguati e non accettati. Sentimenti di inadeguatezza che poi si trasformano in violenza contro la società e tutto ciò viene giustificato da chi ha innescato con errate parole questo sentimento. E allora, li facciamo vivere nella lotta perenne questi ragazzi o cerchiamo di presentare loro un mondo non perfetto ma vivibile e affrontabile”?

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