Ex Safond, la minoranza bacchetta il Comitato: “Poca trasparenza e toni fuori luogo”

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E’ attorno all’aggrovigliata querelle sul piano industriale presentato la scorsa estate per l’area ex Safond, nel comune di Montecchio Precalcino, che si infiamma una nuova polemica. A prendere parola dopo le ultime esternazioni dell’attivo “Comitato Tuteliamo la Salute”, stavolta è la minoranza di “Attivamente Montecchio“, contraria a metodi e – almeno in parte – ai contenuti del nuovo sodalizio fortemente contrario all’ipotesi progettuale.

Un prendere le distanze, sullo sfondo, forse anche figlio di un diverso approccio politico, ampiamente articolato in un comunicato stampa che lascia poco spazio ad interpretazioni: “In molti ci stanno chiedendo come mai non siamo in prima fila nel neonato “Comitato Tuteliamo la salute” – argomentano i referenti – qualcuno maligna sul fatto che non partecipiamo poiché vox populi accrediterebbe la nascita del comitato al gruppo “L’Astego”, altra minoranza dell’Amministrazione. Niente di più sbagliato: benché, lo sottolineiamo, se davvero il comitato è nato sulla spinta dell’altro gruppo di minoranza non condividiamo la scelta di agire nell’ombra: quando abbiamo sostenuto una causa come Attivamente non abbiamo mai avuto problemi a metterci la faccia. I motivi sono però anche altri: lo stile e i contenuti ad esempio, con parole spesso tese solo ad alzare il livello della polemica senza cercare un approfondimento, talvolta con affermazioni scorrette come quando si parla di nuove lavorazioni delle sabbie: le sabbie vengono da sempre lavorate in quel sito, il progetto prevede semmai l’ammodernamento delle linee di lavorazione”.

Non proprio sfumature per l’opposizione timonata da Gaetano Buson che ha voluto così chiarire il perché di uno smarcarsi rispetto a questioni vicine a quella sensibilità ambientale da sempre tra i punti forti del programma civico rappresentato anche all’ultima campagna elettorale: “C’è poi un’ulteriore questione di opportunità per cui essere prudenti – proseguono da Attivamente – con il sito ex Safond già da moltissimi anni da noi attenzionato perché definito ad alto rischio ambientale. Non è un caso che ci siano rilevazioni mensili sulla qualità dell’acqua della falda acquifera e annuali sulla qualità dell’aria (che fortunatamente, ad oggi, non hanno mai rilevato problemi significativi). Ecoeridania promette di mettere in sicurezza questo sito e, come piano industriale, prevede di ampliare l’attività con la sterilizzazione dei rifiuti sanitari. Cos’è meglio per il paese? Fare di tutto per cacciare Ecoeridania, o sfruttare l’occasione per risolvere un problema ambientale già esistente? Ma se il Comitato sbaglia a esagerare alcune criticità del progetto per provare a sfondare la cortina di indifferenza -concludono stavolta con una stilettata nei confronti della maggioranza – è invece incomprensibile il silenzio del Sindaco, che parla solo se interpellato e, ad oggi, non si è ancora esposto pubblicamente, non ha coinvolto i cittadini se non nell’incontro con l’azienda in cui si è premurato di specificare che lui metteva solo a disposizione la stanza”.

Il consigliere duevillese Nicola Dal Ferro

Qui Dueville. E se a Montecchio Precalcino il dibattito è più acceso che mai, anche nel comune limitrofo di Dueville l’opposizione non è restata a guardare presentando un’apposita interpellanza per conoscere più chiaramente la posizione del sindaco Giuliano Stivan: “A luglio è stato presentato il piano industriale di Silva per conto di Ecoeridania – argomenta Nicola Dal ferro, consigliere di Esserci per Dueville – piano che prevede l’aumento dei volumi di sabbie da fonderia che verranno lavorate nel sito e la creazione di una linea di sterilizzazione di rifiuti sanitari pericolosi. Quanto previsto dall’azienda ci preoccupa non poco perché si profilano tutta una serie di aumento dei rischi sul piano ambientale e sanitario, oltre a non poche complicazioni a livello viabilistico per un territorio non adatto a supportare un aumento del traffico pesante. Dueville è densamente popolato, meraviglioso ma anche molto fragile e non possiamo permetterci leggerezze o superficialità”.

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