Motoraduno di Levà: la Pasquetta tra motori e benedizioni. Ma non si sgasa in chiesa

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Un'immagine delle edizioni recenti (dal sito www.motorativeneti.it)

Non si sgasa in chiesa. E’ il nuovo comandamento imposto ai motociclisti affezionatissimi del sempre affollato Motoraduno di Levà, da quest’anno solo sul selciato esterno – e non più davanti all’altare – della chiesa del Santissimo Redentore nel comune di Montecchio Precalcino. Il tradizionale appuntamento di Pasquetta per i bikers a due e in qualche caso tre ruote, giunto alla 14esima edizione, grazie anche al meteo invitante ha confermato i grandi numeri: stimate in almeno 1.500 le moto fiammanti radunatesi nel piazzale centrale della piccola ma accogliente frazione per ricevere la benedizione e, non ultimo, per ricordare i compagni di passione caduti sulle strade.

Dei più disparati modelli e cilindrate, di ogni epoca e provenienti da vari angoli del Nord Italia le motociclette cavalcate dai loro proprietari e centauri in un clima di allegria. Nonostante qualche inedito muso lungo per le porte “sbarrate” della chiesa, dopo la decisione di don Lino Bedin, storico “capofila” tra gli organizzatori e lui stesso riconosciuto “motoamatore”, di impartire la benedizione all’esterno del tempio sacro.

Niente “pedana”, infatti, allestita ad hoc per agevolare l’ingresso dei rombi all’interno della Casa del Signore di Levà. Una prassi che si era consolidata negli anni divenendo un vero e proprio richiamo per i motociclisti più (e anche quelli meno) devoti, quella della motobenedizione indoor. Une decisione ragionevole quella del parroco, anche se “impopolare” di fronte al popolo dei motori accorso a Levà per il motoraduno del 2018.

Nel video del motociclista vannidz, (forse) l’ultimo passaggio all’interno della chiesa nella scorsa edizione 2017.

All’origine pare ci siano stati – secondo indiscrezioni raccolte fra bikers – dei mugugni indigesti in passato da parte di alcuni membri di associazioni locali, evidentemente contrari alla consuetudine. Un polverone sorto e sopito giusto un anno fa nel giro di pochi giorni, ma che evidentemente ha fatto riflettere. Meglio quindi evitare polemiche sterili, inserendo la retromarcia riguardo l’accesso dei bolidi sotto la sacra cupola e confermando invece l’aspersione di acqua santa all’aria aperta. Un pizzico di fascino in meno, forse, ma senza intaccare affatto il fine della giornata.

Nella mattinata del lunedì di Pasquetta il programma si è svolto così senza intoppi: alle 10.30 la Santa Messa in suffragio degli amici motociclisti scomparsi e subito dopo la benedizione ad una a una delle moto. Infine, a concludere la festa ben riuscita, l’immancabile momento conviviale organizzato con l’apporto della Confraternita della Quaglia presso il centro comunitario locale. Il ricavato del pranzo è stato devoluto alla scuola materna del paese, a conferma del buon cuore dei partecipanti, oltre che della buona forchetta.