Tre stazioni di rifornimento danneggiate e rapinate. E’ allarme ai self-service
Se su altri ambiti il fronte della microcriminalità segnala sporadici episodi, come nei furti in appartamento segnalati nell’area Thienese e in alcuni episodi recenti di risse tra giovani, da un mese a questa parte si è registrata un’escalation di reati predatori con le stazioni di rifornimento a essere prese di mira. Sono almeno tre gli episodi denunciati in una decina di giorni nel raggio di pochi chilometri, con vittime i gestori degli impianti di erogazione di carburante di Zanè, Montecchio Precalcino e Salcedo.
I carabinieri della compagnia di Thiene sono sulle tracce di una banda specializzata, attiva peraltro non solo nell’Altovicentino con ogni probabilità. Sarebbe composta da malviventi esperti e che hanno colpito a ripetizione negli ultimi tempi con un assodato sistema di “mordi e fuggi“. Volti travisati per celare l’identità alla videosorveglianza, macchine rubate utilizzate per avvicinarsi alle colonnine di rifornimento e blitz rapidissimi costituiscono le caratteristiche di questo manipolo di rapinatori.
In ordine cronologico gli episodi già noti nella zona riguardavano il distributore Petrol di via Monte Pasubio a Zanè ai primi di giugno, sulla strada provinciale 66, e in seguito nell’area di servizio Valerio in via Colombara a Salcedo sulla sp69, nella notte tra giovedì e venerdì scorso. A questi si è aggiunto lo scorso week end anche l’impianto Loro di Montecchio Precalcino, nella zona di Preara in via Monte Summano. Altri fatti simili si segnalano in aree diverse della provincia. Qui l’ultimo colpo è stato compiuto domenica intorno alle 4 del mattino.
Una recrudescenza di assalti ai self-service “carichi” di banconote inserite per i rifornimenti alle auto che fa presumere l’operato di un’unica banda. Viste e analizzate le modalità analoghe di rapina – sempre con il favore del buio – e per alcune dinamiche come la scelta di impianti di medio piccole dimensioni dislocate nei paesi, comunque non inserite in contesti urbani ad alta densità abitativa. In altre parole, il più delle volte a distanza di sicurezza dagli “occhi elettronici” più presenti nella città.
Secondo quanto reso noto finora, la banda utilizzerebbe attrezzi da cantiere per agire sui pannelli montati nelle casse automatice, accedendo all’incasso dopo aver tagliato il telaio, probabilmente con dei flessibili a batteria. I bottini dei vari blitz non sono stati resi noti nel dettaglio, ma ammontano ciascuno ad alcune migliaia di euro, approfittando anche della consuetudine “nostrana” di utilizzare più le tradizionali banconote cartacee anzichè bancomat e carte telematiche per i pagamenti.
Un’auto rubata a Thiene nei giorni scorsi, ritrovata poi a Zugliano a distanza di alcune ore, è stata usata dalla banda – composta da almeno tre persone secondo la visione dei filmati disponibili – in uno dei due colpi recenti. Era stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza, fornendo una prima pista di indagini. I rapinatori, però, se ne sono disfatti in fretta, ed è probabile che anche in occasioni degli altri blitz già documentati si spostassero su veicoli precedentemente rubati.